L'ergastolano Domenico
Paviglianiti, soprannominato da alcune cronache giornalistiche
"il boss dei boss", dovrà essere scarcerato fra un anno
nonostante stia scontando l'ergastolo in un penitenziario
piemontese: "L'Italia deve rispettare gli accordi che prese con
la Spagna al momento dell'estradizione", afferma il suo legale,
l'avvocato Mauro Anetrini.
Paviglianiti, 56 anni, considerato dagli inquirenti uno dei
capi assoluti della 'ndrangheta reggina attiva anche nel
Nord-Ovest, sospettato nel corso delle vecchie indagini di
essere coinvolto in 140 omicidi, fu arrestato nel 1996 e
trasferito in Italia nel 1999. L'ordinamento spagnolo non
prevede l'ergastolo. "Quindi - spiega Anetrini - la pena del
carcere a vita non è eseguibile: al massimo sono 30 anni".
Considerando un precedente periodo di detenzione, Paviglianiti è
rimasto in detenzione 29 anni. Al tribunale di sorveglianza di
Torino è in corso un procedimento. "Nel frattempo - annuncia
Anetrini - denuncerò formalmente al governo spagnolo il mancato
rispetto degli accordi da parte dell'Italia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA