Si è conclusa la visita regionale del
Garante Nazionale dei diritti dei detenuti in Abruzzo: dopo il
monitoraggio dedicato specificamente alla detenzione in regime
di 41 bis nell'istituto dell'Aquila, compiuto nella metà di
giugno, una delegazione del Garante nazionale ha visitato la
Casa circondariale di Teramo, la Casa di reclusione di Sulmona,
i reparti detentivi degli ospedali dell'Aquila e di Sulmona e la
Rems di Barete.
Il dato complessivo rilevato è quello dell'isolamento degli
Istituti penitenziari dai contesti urbani e sociali in cui sono
inseriti: se a Sulmona l'isolamento della Casa di reclusione di
alta sicurezza si coglie per l'assenza dei soggetti del terzo
settore nella vita detentiva e in particolare nell'attività
educativa e risocializzante, a Teramo l'isolamento ha
addirittura connotazioni fisiche, perché manca il collegamento
dei mezzi pubblici di trasporto con l'Istituto di Castrogno.
Per questa grave carenza nel settore dei servizi pubblici
essenziali che colpisce sia la popolazione detenuta sia tutto il
personale che lavora nella struttura, più volte segnalata dal
direttore della Casa circondariale a tutte le autorità
territoriali, la delegazione, guidata dalla componente del
Collegio Emilia Rossi, ha immediatamente richiesto e ottenuto un
incontro con il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che si è
manifestato disponibile a ricercare soluzioni tempestive al
problema nell'ambito delle proprie competenze.
La Casa circondariale di Teramo si segnala, inoltre, per il
sovraffollamento, in particolare nella sezione femminile.
Profili di acuta e preoccupante criticità sono stati rilevati
anche nel settore dei servizi di assistenza sanitaria: dalle
condizioni strutturali del reparto detentivo dell'Ospedale di
Sulmona, alle disfunzioni nell'area sanitaria della Casa di
reclusione, ove, tra gli altri dati problematici, si registrano
liste d'attesa per esami clinici e visite specialistiche
incompatibili con le esigenze terapeutiche, all'allestimento
della Unità operativa per detenuti dell'Ospedale "San Salvatore"
dell'Aquila che presenta problemi di rispetto della privatezza
delle persone che il Garante intende sollevare nel proprio
Rapporto sulla visita.
L'assenza di un organo istituzionale di controllo,
indipendente e autonomo, sulle condizioni dei luoghi di
privazione della libertà della regione abruzzese si percepisce
con evidenza - osserva il Garante dei detenuti - e risulta ormai
inaccettabile che la nomina del Garante Regionale sia di fatto
impedita da ragioni tutte interne agli equilibri tra i partiti
presenti nel Consiglio Regionale.
Per questa ragione, oltre che per i profili di forte criticità
nei settori dei servizi pubblici essenziali rilevati, il Garante
nazionale intende attivare l'attenzione delle autorità politiche
della Regione e dei territori interessati, riprendendo a breve
con incontri diretti, l'interlocuzione avviata nel corso della
visita.
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