Sono state oltre 37 mila le persone,
tra bambini, adolescenti, giovani, rifugiati e migranti,
sostenute nel 2023 dall'Unicef: 29.406 minorenni con interventi
di protezione, inclusa la prevenzione e la risposta alla
violenza di genere; 295 adolescenti inseriti in affido familiare
e/o supportati da mentori; 7.587 minorenni hanno avuto accesso a
programmi di sviluppo delle competenze linguistiche, digitali e
trasversali. E' quanto emerge dal Rapporto Annuale dell'Unicef
2023 sul programma attuato in Italia.
In generale in Italia nello stesso anno sono stati circa 157
mila i rifugiati e migranti arrivati in Italia attraverso la
rotta del Mediterraneo centrale, tra cui oltre 26.800 minorenni,
di cui 17.319 non accompagnati. La rotta migratoria del
Mediterraneo Centrale si attesta ancora tra le più pericolose:
nel 2023 sono state circa 2.476 le persone morte o disperse nel
Mediterraneo centrale di cui oltre 90 persone di minore età.
Sebbene nei primi 4 mesi del 2024, gli arrivi siano diminuiti
rispetto allo stesso periodo del 2023 - con 16.090 persone tra
cui 2.351 minori stranieri non accompagnati - cresce però la
percentuale di minori stranieri non accompagnati sul totale di
persone arrivate, pari al 14,6% contro il 10% dell'anno
precedente nello stesso periodo.
Tra i risultati raggiunti dall'Unicef anche attraverso il
supporto delle piattaforme digitali: sono state 829.000 in
totale le persone raggiunte con messaggi di prevenzione e
accesso ai servizi. L'intervento d'emergenza in frontiera è
stato supportato attraverso "Protect", il progetto finanziato
dalla Commissione Europea attraverso il Fondo Asilo, Migrazione
e Integrazione (Fami).
"Anche in un anno in cui il numero di arrivi in Italia è
aumentato considerevolmente, l'Unicef, con i suoi partner, ha
ottenuto risultati senza precedenti - commenta Nicola
Dell'Arciprete, coordinatore del programma in Italia
dell'ufficio Unice per l'Europa e l'Asia Centrale - raggiungendo
un numero sempre maggiore di minori rifugiati e migranti. È
possibile assicurare a ogni bambino e bambina l'accesso a cure e
presa incarico adeguata. È possibile creare percorsi che
assicurino la piena inclusione sociale. Il nostro lavoro
dimostra che si può fare e che ora è più importante che mai
mettere a sistema le soluzioni che stiamo sperimentando". Gli
interventi saranno portati avanti per tutto il 2024 con
l'obiettivo di raggiungere oltre 48 mila persone.
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