Bilanciare la presenza di
ricercatrici e ricercatori nella ricerca finanziata dal MIUR,
mirare al bilanciamento di genere nella composizione dei panel
incaricati della selezione dei progetti di ricerca da finanziare
e formare i loro componenti sulle problematiche specifiche della
valutazione di genere; dotare le università del bilancio di
genere per monitorare i loro progressi verso gli obiettivi di
parità; inserire, tra i parametri di valutazione degli atenei,
la presenza di strutture di ricerca e di iniziative didattiche e
formative sui temi di genere e introdurre a tutti i livelli
regolamentari e statutari specifiche misure volte al
riequilibrio delle componenti maschili e femminili in organismi,
commissioni, comitati.
Sono alcune delle dieci raccomandazioni finali del documento
"Indicazioni per azioni positive del MIUR sui temi di genere
nell'Università e nella Ricerca", elaborato dal Gruppo di lavoro
"Genere e Ricerca" e presentato questa mattina al MIUR. Le
raccomandazioni, contenute nella parte finale del documento,
sollecitano le università e gli enti di ricerca vigilati dal
MIUR anche a incentivare la creazione e l'utilizzo di variabili
e dati disaggregati per sesso nell'ambito della ricerca e
dell'istruzione e nei campioni utilizzati per gli studi
scientifici, a includere il genere come contenuto trasversale, a
creare appositi repertori di esperte ed esperti in queste
tematiche che formino i valutatori dei panel incaricati della
selezione dei progetti di ricerca da finanziare, a introdurre le
specificità di genere nella declaratoria dei raggruppamenti
disciplinari universitari e a monitorare l'attuazione del Piano
Lauree Scientifiche 2017-2018 anche nell'ottica
dell'orientamento delle studentesse verso le discipline STEM.
"Il documento presentato oggi - ha affermato la ministra
dell'Istruzione, Valeria Fedeli nel messaggio inviato agli
organizzatori - mette chiaramente in evidenza come essa dipenda
dalla persistenza di varie forme di discriminazione, ma anche da
fattori esterni alle istituzioni di ricerca, come la difficile
conciliazione vita/lavoro e sottolinea come la diseguaglianza
determini una perdita di talenti, di saperi, di valore nella
ricerca e nell'insegnamento universitario. Per superare questa
situazione e raggiungere dunque l'obiettivo della parità di
genere, occorre agire contemporaneamente sia sulla presenza di
entrambi di sessi nei gruppi di ricerca e nei vari livelli
decisionali, sia sulla presenza della dimensione dei genere dei
contenuti della ricerca. Il documento rappresenta uno sforzo
importante che amplia e integra quello rivolto al mondo della
scuola nel perseguimento della parità tra donne e uomini".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA