"Questo incontro si tiene
nell'aula bunker, un luogo simbolico dove tutto è cominciato. La
Dia fa parte di un grande disegno pensato da Giovanni Falcone,
la prima concretizzazione di quella visione, che adesso è stata
espressa nella risoluzione Falcone adottata dalle Nazioni Unite,
come la lotta alla criminalità organizzata, come lotta di tutti
i cittadini. In questo contesto Falcone perseguì attraverso la
Dna e Dia, il disegno di fronteggiare la criminalità organizzata
attraverso una nuova organizzazione delle indagini". Così il
presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, nel suo
intervento ai lavori della seconda conferenza organizzata
nell'ambito della Rete operativa antimafia (@ON) su 'Il
contrasto alle organizzazioni criminali di alto livello e
"mafia-style - Sfide per le forze di polizia e le autorità
giudiziarie', nell'aula bunker del carcere Ucciardone, a
Palermo.
Ai lavori introdotti dal direttore della Dia, Maurizio
Vallone, e che si protrarranno fino a domani - partecipano anche
il comandante della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, il
comandante dell'Arma, Teo Luzi, il procuratore nazionale
antimafia, Federico Cafiero de Raho, il capo della Procura
Europea (Eppo), Laura Codruja Kovesi, il capo della polizia,
Lamberto Giannini. In programma anche gli interventi Filippo
Spiezia, membro italiano di Eurojust.
"La Dia è diventata poi - ha ripreso Balsamo - un grande
modello a livello internazionale. Alla base dell'idea di corpi
specializzati nell'attuazione della legge, contenuta
nell'articolo 36 sulla corruzione, oggi si tende a parlare a
livello internazionale di corruzione organizzata . Ed è anche
alla base della rete @On, di cui si parla con particolare
attenzione nella strategia della comunità europea di contrasto
alla criminalità organizzata. Uno dei punti cardine della
strategia Ue è incoraggiare tutti gli stati membri ad aderire
alla rete @On, al momento sono 16. Ma obiettivo è di
rinforzarla".
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