Circa 1,3 milioni di euro: è il
valore delle criptovalute sequestrate a un 40enne trader
faentino dai finanzieri del nucleo di polizia
economico-finanziaria di Ravenna in collaborazione con i
colleghi del nucleo tutela privacy e frodi tecnologiche di Roma,
nell'ambito di una inchiesta per omessa dichiarazione fiscale.
Il provvedimento di sequestro preventivo d'urgenza è scattato
su delega della Procura ravennate. Secondo l'accusa, il 40enne
tra il 2020 e il 2021, in pieno periodo pandemico, operando
trading online sui mercati delle diverse valute virtuali, aveva
maturato plusvalenze per oltre cinque milioni di euro senza
presentare alcuna dichiarazione fiscale. L'indagine era scattata
da una segnalazione del nucleo speciale: analizzando i maggiori
trader italiani in valute virtuali, gli inquirenti avevano
individuato un wallet (portafoglio digitale) con cui erano state
movimentate ingenti quantità di bitcoin, identificandone il
soggetto possessore nel 40enne faentino appunto.
I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito
di ricostruire le numerosissime movimentazioni telematiche. È
così emerso che per entrambe le annualità considerate si
superavano le soglie di rilevanza penale: il trader è stato
perciò denunciato per omessa dichiarazione fiscale. È in questo
contesto che la Procura ha disposto una perquisizione con
contestuale sequestro preventivo di una somma pari alle imposte
non dichiarate. A casa dell'indagato la guardia di Finanza ha
rinvenuto il personal computer utilizzato per il trading. Sono
state poi scoperte le coordinate di oltre 2.000 wallet oltre a
diverse sostanze stupefacenti tra cui funghi allucinogeni,
metanfetamine e francobolli di lsd. Al termine delle operazioni,
sono stati sottoposti a sequestro oltre 76.600 unità di
cryptovaluta 'Avax' e oltre 23 di 'Bitcoin', per un controvalore
attuale pari all'intero importo da sequestrare.
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