La sorella di Mino Pecorelli,
Rosita, chiede di riaprire le indagini sull'omicidio del
giornalista ucciso a Roma il 20 marzo del 1979. Un'istanza in
tal senso sarà depositata il 17 gennaio alla procura della
capitale dal suo legale, l'avvocato Valter Biscotti.
Nella richiesta si sollecitano i magistrati a riaprire le
indagini sulla base di una vecchia dichiarazione di Vincenzo
Vinciguerra (ex estremista di estrema destra) raccolta dal
giudice Guido Salvini nel 1992, nella quale sostiene di sapere
chi avrebbe avuto in custodia la pistola usata per uccidere
Pecorelli. Verbale poi trasmesso alla procura di Roma i cui
accertamenti non hanno portato a sviluppi investigativi.
L'avvocato Biscotti ritiene ora di avere acquisito nuovi
elementi legati alla deposizione di Vinciguerra che porterebbero
a individuare la possibile arma del delitto Pecorelli.
L'omicidio di Mino Pecorelli, direttore di Op, Osservatorio
politico, è uno dei casi irrisolti più controversi della storia
giudiziaria italiana.
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