"Fermo il principio democratico di
critica dei provvedimenti giudiziari, è indispensabile, per il
rispetto dello stesso principio, che la critica non scada
nell'insulto e nell'attacco alla persona; e in accuse
ingiustificate che mirino al discredito del singolo magistrato
e, per tale via, dell'intero ordine giudiziario". Lo sostiene in
una nota la giunta dell'Associazione nazionale magistrati.
L'intervento si riferisce a un articolo del direttore del
Giornale Alessandro Sallusti del 24 aprile dal titolo "Toghe
Sporche e capriole Fini", relativo a una sentenza civile che ha
rigettato una richiesta di risarcimento danni per diffamazione.
La giudice di Roma, Damiana Colla, che ha emesso la "sentenza,
non gradita", è stata appellata "toga sporca" e individuata come
tassello del "sistema di non giustizia tanto bene svelato da
Luca Palamara", ricorda l'Anm che esprime "pertanto solidarietà
alla collega ingiustamente raggiunta da così pesanti e gratuite
affermazioni".
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