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Anac bacchetta il governo su Pnrr e ponte sullo stretto

Anac bacchetta il governo su Pnrr e ponte sullo stretto

Su Piano rinegoziare alcune misure, deroghe su appalti rischiose

ROMA, 08 giugno 2023, 17:52

Redazione ANSA

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Per il Pnrr sono "indispensabili" trasparenza e un sistema di controlli ed è "decisiva" per la sua riuscita (una "salita particolarmente ripida" ), la rinegoziazione di alcune misure, spostando gli investimenti meno urgenti su altri finanziamenti. Nel Codice degli appalti sono state introdotte troppe deroghe e "scorciatoie" pericolose. E nel dl sul Ponte sullo Stretto di Messina, c'è una grossa pecca, uno "squilibrio" nel rapporto tra la parte pubblica e quella privata, che si traduce in un danno per la prima.
    Il presidente dell'Anac Giuseppe Busia, presentando nella sede della Camera la relazione annuale sull'attività dell'autorità anticorruzione, affronta tanti dei temi in cima all'agenda politica e chiede che non ci siano "passi indietro" nella lotta alla corruzione. Messaggi che suonano, almeno in parte, come critiche al governo, che si appresta tra l'altro a abrogare l'abuso d'ufficio e a modificare il traffico di influenze illecite. I richiami più diretti all'esecutivo sono sul Ponte e sul Codice degli appalti. Nel dl sull'opera pubblica che collegherà Sicilia e Calabria, c'è "uno squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata, a danno del pubblico, sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi", avverte Busìa, lamentando che proposte emendative presentate dall'Anac per correggere questa stortura non siano state accolte dal governo. Le maggiori critiche si appuntano però alle nuove norme sugli appalti che entreranno in vigore il primo luglio. "La deroga non può essere la regola" avverte il presidente dell'Anticorruzione, che poi punta l'indice su quelle che definisce le "scorciatoie foriere di rischi": come l'innalzamento delle soglie per gli affidamenti diretti, specie per servizi e forniture, o l'eliminazione di avvisi e bandi per i lavori fino a cinque milioni di euro.
   

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