Secondo l'Anac, almeno 18 delle 72
procedure d'appalti per l'informatica del Tribunale di Milano,
per 8 dei 16 milioni di euro di fondi Expo 2015, sono stati
viziati fra il 2010 e il 2015 da violazioni del codice degli
appalti, da illeciti affidamenti diretti senza bando, da
artificiosi frazionamenti pianificati o da accorpamenti privi di
senso, da immotivate convenzioni con enti esterni come la Camera
di Commercio e da potenziali conflitti di interesse nei tavoli
tecnici. Lo scrive oggi il Corriere della Sera.
L'esposto sui presunti illeciti, dovuto a un rapporto della
Guardia di Finanza, è stato inviato dall'Anac alla Corte dei
Conti, alla Procura generale della Cassazione e alla Procura
della Repubblica di Milano.
Il 'Gruppo di lavoro per l'infrastrutturazione informatica
degli uffici giudiziari di Milano' in molti casi avrebbe deciso
di non fare gare pubbliche e di affidare invece in via diretta
gran parte delle commesse a società già "mirate" trovando poi
cosmetiche giustificazioni tecniche.
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