La procura di Aosta ha aperto un
fascicolo, al momento senza indagati né ipotesi di reato, sulla
progettazione e i lavori previsti per l'ampliamento
dell'ospedale regionale Umberto Parini. L'indagine segue
l'esposto del comitato civico Vallée Santé, inviato anche alla
Corte dei conti e all'Anac: gli inquirenti hanno ravvisato
segnalazioni di presunte irregolarità amministrative e
contabili, ma non penali. Di qui la decisione della procura,
diretta dal pm Luca Ceccanti, di procedere al momento con un
fascicolo per "atti non costituenti notizia di reato" (modello
45).
"Per evitare complicazioni - ha scritto ieri il comitato
Vallée Santé in una nota - ora gli amministratori stanno
correndo per gettare le condizioni di un 'non ritorno'. Un modus
operandi che riteniamo al di fuori delle procedure previste dal
Codice degli appalti (dove le opere devono prevedere l'intera
copertura di spesa sin dalla fase di indizione di gara), ma che
non è l'unica anomalia". Secondo il comitato "gli errori di
scelta, a nostro avviso, sono stati fatti diversi anni fa e ora
gli utenti valdostani ne pagano tutte le conseguenze. Comprese
quelle economiche. Perché un progetto nato per costare meno di
130 milioni di euro oggi già ne prevede oltre 190 e ancora
l'iter non è concluso".
I primi lavori sono iniziati lunedì scorso. Secondo la
maggioranza regionale - formata da autonomisti e Pd - tutto
procede secondo le "prescrizioni normative" mentre il
centrodestra, in "assenza di progettazioni e costi complessivi",
ha chiesto che "non si avviino le opere a tutela dei principi di
buona amministrazione".
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