"La realizzazione di nuove case di comunità non può che essere vista positivamente, a patto che rimangano pubbliche, visto che sono strutture pubbliche e tali devono rimanere". Lo dichiara in una nota la Fp Cgil precisando che si tratta di "una premessa doverosa a fronte della conclamata carenza di personale e delle continue gare d'appalto di esternalizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, non vorremmo che capitasse la stessa cosa alle case di comunità".
Per quanto concerne invece lo spostamento del servizio di riabilitazione territoriale ad Antey - osserva Eleine Krieger Garcia, funzionaria Fp Cgil VdA - "ci chiediamo se l'Usl della Valle d'Aosta abbia preso in considerazione altre soluzioni".
"Attualmente il servizio - spiega - viene utilizzato dall'80% della popolazione di Châtillon, spostarlo ad Antey potrebbe comportare dei disagi. Non sarebbe più strategico invece pensare a un centro riabilitativo che risponda alle esigenze della popolazione della Valtournenche (poco meno del 20% utilizza il servizio riabilitativo) in spazi magari messi a disposizione dal Comune di Châtillon, in modo da offrire anche un servizio importante alla vallata e senza togliere comunque il servizio alla popolazione di Châtillon e dintorni?". "Siamo tutti consapevoli che i lavori di ristrutturazione debbano essere effettuati - conclude - ma il metodo e una giusta organizzazione possono far sì che venga comunque garantita l'erogazione dei servizi senza creare ulteriori disagi".
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