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In evidenza
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Da un passato recente eppure lontanissimo, in un bianco e nero sgranato restituito alla visione da un acrobatico passaggio tecnologico, riemerge un universo di voci che sembrano appartenere, letteralmente, ad un altro mondo. Sono quelle di coloro che allora, e ancora oggi, chiamiamo i giovani.
La parte bassa (1978) è un documentario (e un documento straordinario) di Claudio Caligari, il regista culto di Amore tossico, e Franco Barbero che ritorna nella versione restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. E’ composto da tre parti, anzi tre movimenti: le prime due sono state girate con un videoregistratore portatile open reel e, attraverso il vidigrafo ideato e costruito da Alberto Grifi, trasferite su pellicola 16mm; la terza parte, invece, è stata filmata direttamente su pellicola 16mm.
Nel 1976-77 a Milano tra i vari gruppi e collettivi extraparlamentari emergono i Circoli del proletariato giovanile, formati da ragazze e ragazzi che spesso occupano edifici sia per scopi abitativi che come spazi di aggregazione. La camera di Caligari e Barbero, al tempo giovanissimi filmmaker, si immerge in questa realtà, dà voce e corpo al loro malessere e ai loro bisogni.
Può far sorridere, forse addirittura irritare, riascoltare oggi, mentre il dibattito pubblico si orienta sull’assenza di desiderio delle generazioni più giovani, la rivendicazione confusa e arruffata, punteggiati di continui ‘cioè’, ‘cazzo’, ‘in ultima analisi’ e ‘portare avanti il discorso’, di un’altra vita, diversa da quella costretta nel meccanismo lavoro-guadagno-consumo, il rifiuto di un mondo che, in un modo o in un altro (molto spesso tragico), si sarebbe lentamente richiuso su quei volti e quelle voci fagocitandoli, riassorbendoli, cancellandoli.
Prima che il peggio, tra terrorismo ed eroina, succedesse, Caligari e Barbero ritraggono lo stato nascente e l’incandescente vitalismo di un ‘malessere propositivo’ e di quello che qualcuno ha definito il ‘carnevale proletario’ – pensando al Carneval des etudiants di Raymond Aron - che si sarebbe disperso in molti rivoli, dall’autonomia operaia allo sberleffo degli indiani metropolitani, o pietrificato e istituzionalizzato nella violenza ideologica della guerriglia urbana e del terrorismo.
Il restauro de La parte bassa è stato realizzato nel 2024 dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale a partire dai negativi scena e colonna conservati presso gli archivi della Cineteca Nazionale. Laboratorio: Digital lab e sarà presentato in anteprima mondiale al Festival Sottodiciotto il 15 dicembre. Un secondo restauro, quello de Il giovedì di Dino Risi, interpretato da Walter Chiari, verrà presentato il 16 dicembre.
“Il lavoro sul film di Caligari e su quello di Risi che la Cineteca Nazionale e il Centro Sperimentale hanno completato negli ultimi mesi – dicono Steve Della Casa, Conservatore del CSC - Cineteca Nazionale e Mario Sesti, Responsabile della comunicazione del Centro Sperimentale di Cinematografia - è una dimostrazione che la pratica del restauro non è solo indispensabile alla conservazione di un patrimonio culturale nazionale prezioso e unico ma anche uno strumento efficace per riportare alla luce opere e storie, autori e volti, seppelliti nella memoria per farli rivivere di nuovo su uno schermo di fronte ad un pubblico che è ciò per cui sono nati”.
CSC – Cineteca Nazionale sarà presente alla XXV edizione di Sottodiciotto Film Festival & Campus - a Torino dal 12 al 16 dicembre - con due restauri: il 15 dicembre sarà presentato in anteprima mondiale, al cinema Massimo di Torino alle 20.00, La parte bassa (1978) di Claudio Caligari e Franco Barbero nella versione restaurata da CSC – Cineteca Nazionale; ed è in programma anche il restauro de Il giovedì (1964), uno dei film più belli e meno conosciuti di Dino Risi, il 16 dicembre al cinema Massimo alle 20.00.
La parte bassa è un documentario è composto da tre parti: le prime due sono state girate con un videoregistratore portatile open reel e, attraverso il vidigrafo ideato e costruito da Alberto Grifi, trasferite su pellicola 16mm; la terza parte, invece, è stata filmata direttamente su pellicola 16mm.
Nel 1976-77 a Milano tra i vari gruppi e collettivi extraparlamentari emergono i Circoli del proletariato giovanile, formati da ragazze e ragazzi che spesso occupano edifici sia per scopi abitativi che come spazi di aggregazione. La camera di C. Caligari e F. Barbero, al tempo giovanissimi filmmaker, si immerge in questa realtà, dà voce e corpo al loro malessere e ai loro bisogni.
Versione restaurata da CSC – Cineteca Nazionale al Sottodiciotto Film Festival & Campus
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