(ANSA) - TOKYO, 01 AGO - L'Italia che fatica a trovare l'oro
ai Giochi di Tokyo è anche quella delle prime volte eccellenti.
L'altra faccia del medagliere, nel quale gli azzurri sono
lontani dalle posizioni del passato, racconta una verità finora
passata piuttosto sottotraccia e portata ora alla ribalta dal
lampo di Marcell Jacobs che vola in finale nei 100 metri.
Un'impresa mai compiuta da un azzurro, neanche da Berruti e
Mennea che pure l'Olimpiade nella velocità l'hanno vinta: ma era
quella prolungata dei 200. I 100 metri invece sono la Gara delle
Olimpiadi, quella che tutto il mondo guarda e anela. Ha una
portata enorme, sotto tutti i punti di vista, compreso quello
sociale perchè è uno spot per lo sport e può spingere a farlo
seriamente tanti giovani. Ha un grande valore anche la medaglia
di bronzo vinta da Irma Testa nel pugilato, la prima di una
azzurra: poco più di 25 anni fa era vietato per una donna
combattere sul ring in quella che viene definita la "noble art"
come invece gli uomini fanno da secoli. Sul piano sociale
l'esordio di donne azzurre sul podio del sollevamento pesi e del
canottaggio o anche la prima medaglia individuale del Molise
(peraltro anche quella con protagonista una donna, nel judo) ha
un significato evidente anche contrapposta alle difficoltà di
discipline storiche da sempre miniere di metallo pregiato per lo
sport italiano. E dal punto di vista tecnico è obiettivamente
pesantissima la prima volta della medaglia vinta dalla staffetta
4 per cento stile libero ed ha un grande appeal anche quella di
bronzo della staffetta quattro stili misti. Ammainate spade e
fucili, con le quali in passato si faceva gran parte del
medagliere olimpico, l'Italia che nell'estate infinita dello
sport si è regalata anche la prima volta di un azzurro in finale
a Wimbledon, si scopre diversa: forse meno vincente ma non
necessariamente peggiore. (ANSA).