(ANSA) - ROMA, 28 AGO - Gioia e lacrime sul volto di Antonella
Palmisano, quinta nella 20 km di marcia ai Mondiali di atletica
a Pechino: "Al traguardo ho pianto. Questo quinto posto non mi
sembra vero!" racconta la marciatrice pugliese, è nata a
Mottola. Un quinto posto ancora più soddisfacente se si pensa
che l'atleta italiana a Pechino è venuta quasi per forza, spinta
dalla sua voglia di gareggiare e di non buttare via lunghi
allenamenti, visto che le sue condizioni fisiche negli ultimi
tempi non erano proprio al massimo.
"A causa di un'infiammazione al tibiale destro ho passato le
ultime due settimane a correre senza poter marciare, ha detto
dopo il traguardo Palmisano. Ma se ho deciso di salire
sull'aereo per Pechino è perchè dentro di me, dopo tutto il
lavoro fatto, non volevo rinunciare a questo Mondiale. In Cina
ho passato più tempo in fisioterapia che a marciare ed è stata
durissima! Il terzo giorno sarei quasi voluta tornare a casa, ma
ho stretto i denti come in gara. Viste le premesse mi sarei
potuta fermare dopo due chilometri, aggiunge la marciatrice. Il
mio allenatore Patrizio Parcesepe sul percorso mi urlava di
crederci ed è quello che ho fatto. Dal primo all'ultimo metro.
Ora quasi non cammino più - aggiunge la 24enne delle Fiamme
Gialle giunta in zona mista zoppicando - ma sento che questo
quinto posto ha fatto nascere un'altra Antonella, quella che
spero potrà far vedere grandi cose nel 2016, l'anno delle
Olimpiadi". Infine, un pensiero per le altre due azzurre
squalificate nei chilometri finali: "Mi dispiace tantissimo per
tutte e due.
Elisa Rigaudo è la mia compagna di allenamento, so quanto ha
lavorato per arrivare qui. Quando è stata squalificata sono
riuscita a passarle accanto e darle un pacca sulla spalla e lei
ha iniziato ad incitarmi. Un'atleta con la sua carriera non
meritava una cosa del genere". (ANSA).