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Strage di Nizza, le vittime italiane - LE STORIE

Le storie

- Angelo e Gianna, la vacanza sognata da tempo

Quella vacanza Angelo e Gianna l'avevano sognata e programmata da tempo. Un vacanza in Costa Azzurra, nella loro casa di Nizza, per festeggiare la pensione di Angelo D'Agostino, 71 anni, che da poche settimane aveva lasciato il lavoro a conclusione di un'apprezzata carriera di dirigente della Ledeen Italia, un'azienda vogherese (del gruppo Grove-Cameron) specializzata in costruzione di valvole industriali. Insieme a lui la moglie Gianna Muset, 68 anni: di origini calabresi lui, friulane lei, ma da una vita ormai a Voghera (Pavia) dove avevano messo su famiglia.

E con loro anche due tra i loro migliori amici: Mario Casati e Maria Grazia Ascoli, una coppia originaria della Brianza. Giorni felici, dedicati al riposo e alla spensieratezza. Poi all'improvviso, la sera di giovedì 14 luglio, la tragedia che ha posto fine alle loro vite.

Angelo e Gianna, con Mario e Maria Grazia, erano sulla Promenade des Anglais insieme ad altre migliaia di persone, per assistere ai fuochi d'artificio organizzati per la festa nazionale francese. Lo spettacolo viene brutalmente interrotto dall'irruzione del tir bianco.

La coppia di Voghera (Pavia) e gli amici vengono travolti e uccisi. Ma solo questa mattina, ad oltre quattro giorni dalla strage, è arrivata l'ufficialità (dalla Farnesina) della morte di Angelo e Gianna, ed anche di Mario e Maria Grazia. Sino all'alba di martedì Massimiliano ed Eliano D'Agostino, i figli di Angelo e Gianna, hanno sperato in un miracolo: la chiamata da uno degli ospedali di Nizza, dove sono stati ricoverati i feriti, per segnalare la presenza dei loro genitori. Una speranza che purtroppo è risultata sempre più flebile, con il trascorrere dei giorni e delle ore. Massimiliano ha raggiunto Nizza nel pomeriggio di sabato 16 luglio, insieme alla compagna Alessia e alla cognata Roberta, per seguire più da vicino le ricerche: ma le autorità francesi hanno impedito ai parenti della coppia di Voghera (Pavia) di accedere agli ospedali e alla camera mortuaria. Nella città oltrepadana in questi giorni in tanti si sono stretti ai familiari dei coniugi D'Agostino: "sono persone splendide, sempre disponibili", hanno raccontato i vicini di casa di via Garibaldi, nel centro di Voghera.

"Prego perchè le nostre speranze non siano deluse", aveva detto sabato monsignor Vittorio Francesco Viola, vescovo della diocesi di Tortona (Alessandria) sotto la quale si trova Voghera (Pavia).

Purtroppo è arrivata la notizia che tutti temevano a Voghera, ma alla quale nessuno voleva arrendersi in questa città di 50mila abitanti che si estende ai piedi delle colline dell'Oltrepò Pavese. Il Comune di Voghera guidata attualmente dal commissario prefettizio Sergio Pomponio, ha dichiarato due giorni di lutto cittadino per le giornate di mercoledì e giovedì 21 luglio.

- Mario e Graziella, uniti da amore per i viaggi

Si erano incontrati da vedovi Mario Casati e Maria Grazia Ascoli, Graziella come la chiamavano gli amici. Due figlie lui, un figlio lei, amavano viaggiare e trascorrere del tempo insieme in Costa Azzurra dove l'inverno è più mite che a Milano.

A Nizza Mario, che era stato imprenditore, aveva comperato un appartamento dove andava spesso. Originario di Besana in Brianza, aveva novant'anni, ma secondo i vicini di casa di Milano, non li dimostrava. Un uomo modesto e buono, lo ha descritto chi lo conosceva, che sapeva fare di tutto e di tutto era appassionato, non solo di viaggi ma anche di arte.

Ed è forse quella dei viaggi la passione che più condivideva con Graziella, che aveva 13 anni meno di lui. Anche lei era molto attiva. Per 19 anni aveva lavorato a Mediaset dove, fino a pochi anni fa, era responsabile della segreteria della Divisione Affari Istituzionali guidata da Gina Nieri. Un lavoro importante che amava e che la teneva impegnata spesso fino a tarda sera.

"Io me li ricordo sempre insieme, da una decina d'anni" ha raccontato la nipote di Graziella, Silvia Dalpin. Erano sempre insieme ma non sono mai andati a convivere. Forse perché avevano già una propria famiglia e le proprie abitudini, avevano deciso di mantenere ciascuno la propria casa.

Graziella "quando ero piccola, a 5 o 6 anni, mi prendeva in braccio e mi diceva che avevo la malinconia negli occhi. Abbiamo passato tante estati della mia infanzia al mare insieme" ha raccontato la nipote. Erano estati a Grado, uno dei posti preferiti di Graziella.

Questa volta a Nizza Mario non era solo Maria Grazia, ma anche con una coppia di amici di Voghera, Gianna Muset e Angelo D'Agostino, arrivati in Francia per festeggiare la pensione dell'uomo. Tutti insieme sono andati a festeggiare il 14 luglio sulla promenade des Anglais e sono morti.

Saputo della strage, i familiari si sono subito allarmati perché non riuscivano a contattarli o ad avere notizie. Le due figlie di Mario, Ilda e Dania, sono andate a Nizza, così come il figlio di Graziella, Daniele. Sono stati loro a fornire il dna che ha reso possibile il riconoscimento.

Per i parenti che li hanno cercati in ogni modo, anche attraverso i social network, stamattina sono crollate tutte le speranze.

"Grazie a tutti per il sostegno. Mia zia non c'è più" ha scritto in inglese su twitter Silvia Dalpin. Per lei la zia era "una persona speciale", "solare", come l'hanno descritta anche diversi colleghi in messaggi sul social network. 

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