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Caro libri, ma quale crisi! Tutti pazzi per il nuovo e per il digitale

Partita la caccia al libro scolastico: 2 studenti su 3 già all'opera

Redazione ANSA

Mancano poche settimane alla campanella di inizio, ma la corsa al libro è già partita. Il libro nuovo torna di moda e la ricerca parte dalle librerie sotto casa e arriva fino ai siti online. Intanto 1 su 3 sogna il formato digitale, ma si tratta soprattutto dei più piccoli. Cifre da capogiro e ricerche a tappeto, la caccia al libro di scuola sta già tenendo impegnati oltre 2 studenti su 3. Loro o, meglio, i loro genitori visto che, stando ai dati dell’indagine di Skuola.net effettuata su un campione di 2mila ragazzi tra gli 11 e i 19 anni, i ragazzi assicurano che nel 55% dei casi sono mamma e papà ad occuparsi della ricerca e dell’acquisto dei libri, o comunque lo fanno insieme, mai soli. Tutti coinvolti, dunque, in questo rito di inizio anno scolastico che, puntualmente, mette in crisi il portafoglio. Ma che nonostante questo vede il libro nuovo tornare di moda. La caccia è quindi aperta soprattutto tra i testi ancora imballati. Infatti, il 38% dei ragazzi ha raccontato di essere intenzionato ad acquistare libri completamente nuovi e un altro 22% per la maggior parte. Tra questi il 48% lo fa perché ritiene che si tratti di oggetti troppo personali e che quindi non vuole vedere ‘sporcati’ con annotazioni altrui, mentre il 26% per paura delle nuove edizioni e di ritrovarsi, quindi, con contenuti diversi da quelli dei suoi compagni. Il resto degli studenti invece, circa il 41%, va alla ricerca dei testi di seconda mano: solo il 9% li acquisterà tutti usati (contro il 20% del 2014), 1 su 3 li cercherà prevalentemente usati. Complici del cambiamento sono probabilmente la campagne di promozione messe in atto dalle grandi catene di distribuzione e dagli shop online preferiti dal 44% degli studenti che hanno intenzione di comprare libri nuovi. Le librerie e cartolerie rimangono comunque le preferite per l’acquisto dei libi nuovi del 54% degli studenti. E in questo senso gli shop online hanno cambiato anche il modo di acquisto dell’usato. Se una volta questo era ricercato soprattutto nei mercatini, ora il 17% li sceglie, ma 1 su 4 compra sul web riducendo notevolmente i tempi di ricerca. In ogni caso, tradizione vuole che ogni anno, con l’avvio delle lezioni, prenda vita lungo i corridoi della scuola una compravendita fatta di trattative estenuanti e baratti, usanza che resta un caposaldo del tradizionale avvio dell’anno scolastico, raccogliendo il 38% delle preferenze. Non manca chi sembra convinto di riuscire a procurarsi gratuitamente i suoi manuali, 1 su 3. Di questi il 70% li chiederà ad amici e parenti, il 6% riuscirà a ottenerli attraverso piattaforme di scambio online, un altro 6% attraverso sistema di scambio organizzato dalla sua scuola e il 13% attraverso altri metodi. Non mancano comunque le scuole che vengono incontro ai ragazzi e che ci sono state segnalate da loro stessi. Scuole come il liceo scientifico ‘Copernico’ di Brescia che ha organizzato un’iniziativa di scambio e compravendita di libri usati chiamata ‘Copelibri’, o l’Istituto ‘Giuseppe Mazzini’ di Roma. Ad effettuare lo scambio libri sono comunque molte scuole, come per esempio, anche il ‘Rita Levi Montalcini’ di San Stino di Livenza, l’ITAS ‘Pastori’ di Brescia, l’Istituto comprensivo ‘Bassano del Grappa’ e l’ITC Guido Piovene di Vicenza. Per non parlare poi degli istituti che mettono a disposizione i testi scolastici in comodato d’uso: gli studenti li prendono a inizio anno per riconsegnarli a giugno. Ne sono un esempio l’ITS ‘Antonio Della Lucia’ di Belluno, l’ITS ‘Buonarroti’ di Caserta, il liceo ‘Fogazzaro’ di Vicenza, l’ITS ‘Girardi’ di Cittadella e l’Istituto Comprensivo V di Udine. E se il testo fosse digitale? Lo sceglierebbe, indipendentemente dalla materia, il 25% degli studenti, contro un altro 29% che li vorrebbe, sì, ma solo per alcune materie. In ogni caso, sembrerebbe comunque che il digitale non decolli: il 46% sceglierebbe i testi cartacei senza pensarci due volte. Filtrando i dati è emerso che tra queste risposte c’è una percentuale superiore alla media di studenti del triennio del liceo, mentre tra chi racconta di preferire il digitale c’è una forte presenza di ragazzi delle medie e del biennio di tecnici e superiori. Ancora lontani i tempi in cui ogni ragazzo avrà il suo tablet su cui studiare. Solo 1 studente su 3 ne possiede uno e lo usa anche per lo studio: tra questi, il 20% ne ha uno personale mentre gli altri usano quello di famiglia. Il 26% possiede il pad ma non lo utilizza per studiare, mentre il restante 40% non ha un tablet in casa.

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