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Rimborsi M5s, nuovo caso in Emilia e 3 nuovi nomi da 'Iene'. Giulia Sarti si autosospende. Ex fidanzato sentito dal Pm

'Non ho sotratto nulla', dice la parlamentare. Tibusche da indagato consegna messaggi, chat e corrispondenza

Redazione ANSA RIMINI

Il caso rimborsi funesta ancora il M5s e irrompe nella campagna elettorale di Luigi Di Maio. Come preannunciato arrivano le nuove rivelazioni de Le Iene sul caso delle mancate restituzioni M5s al fondo per le Pmi dove i 5 Stelle donano parte dei loro stipendi. E altri tre parlamentari finiscono nel tritacarne: sono Francesco Cariello, Emanuele Scagliusi e Federica Dieni candidati all'uninominale in Puglia,i primi due, e a Reggio Calabria la terza. I tre nomi di oggi si aggiungono a quelli di Giulia Sarti, che oggi si è autosospesa, Massimiliano Bernini e Barbara Lezzi, anch'essi assenti dalla lista degli otto non in regola presentata negli scorsi giorni dal candidato premier dopo l'inchiesta della trasmissione Mediaset. Portando il totale degli ammanchi scovati dall'inchiesta a 14.

Gli autori dello scoop attaccano il M5s: "il Movimento ha i dati di tutti i bonifici da più di una settimana. Perché aspetta che facciamo noi i nomi per intervenire? Sta coprendo qualcuno?". E' a questo punto che Luigi Di Maio decide di fare nuova luce sui dati in suo possesso e preannuncia le decisioni prese sui parlamentari coinvolti. A cui oggi va aggiunto anche il nome di un consigliere regionale in Emilia-Romagna Gian Luca Sassi, anch'esso "pizzicato" sulle irregolarità e che ammette: "ho sbagliato, sono pronto a pagare". Il verdetto arriva in serata: ed è linea dura con Cariello e Sassi che sono "espulsi" dal M5s. Per Federica Dieni e Emanuele Scagliusi, invece, i vertici M5S hanno previsto "un richiamo" essendo considerati "casi minori". Ma alla fine dei conti, tra i casi delle false donazioni e quelli dei candidati massoni il M5s si ritrova con 13 espulsioni: sono infatti 10 gli esponenti pentastellati cacciati dal Movimento per il caso delle restituzioni fantasma. Agli otto parlamentari annunciati nei giorni scorsi dal capo politico M5S Luigi Di Maio (Della Valle, Pisano, Buccarella, Martelli, Bulgarelli, Cecconi, Benedetti, Cozzolino) si aggiungo Francesco Cariello e il consigliere Regionale Gian Luca Sassi, "cacciati" oggi. Di questi solo tre (Cariello, Pisano, Della Valle) non sono ricandidati. Ma ai dieci vanno aggiunti i tre candidati massoni che Di Maio ha cacciato e ai quali chiederà anche un risarcimento per danno di immagine. E' invece ancora irrisolto il caso della deputata Giulia Sarti finita in un contenzioso giudiziario con il suo ex fidanzato per alcune somme sottratte a quelle da donare al fondo del Mef: lei in attesa che la vicenda si chiarisca si è autosospesa. 

Smentisce invece coinvolgimenti, e la conseguente espulsione dal M5s, l'eurodeputata Giulia Moi: "ho inviato la delega per autorizzare la verifica delle mie restituzioni" chiarisce. Quanto alle nuove rivelazioni de Le Iene, Scagliusi si spiega: "ho preso in prestito mille euro per controlli medici che volevo rimanessero nascosti ai miei cari. Li ho già restituiti" dice. Anche Dieni chiarisce: "Per la somma che dovevo restituire non ho fatto un unico bonifico ma due. Una leggerezza". Dalla nuova puntata dell'inchiesta de Le Iene emerge invece un'altra modalità usata per ridurre i versamenti: venivano "gonfiati" gli importi che apparivano sul sito M5s. Ivan Della Valle avrebbe addirittura ammesso con Le Iene: "Taroccavo i bonifici con Photoshop". Il M5S però non ci sta e pubblica poi sul blog la tabella con tutti i conteggi: "Abbiamo donato oltre 90 milioni di euro", si legge nel post intitolato "L'orgoglio del M5S". Intanto Di Maio dopo l'inchiesta di Fanpage e le indagini della Procura attacca Pd e Fi. "Voglio farvi vedere il volto degli assassini politici della mia gente. Quando saremo al governo inaspriremo la legge Severino che è troppo timida per i criminali politici".

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