In occasione della Giornata Mondiale dell‘infanzia e dell‘Adolescenza (20 novembre 2020) l‘Unicef invita bambini, adolescenti e giovani ad attivarsi nelle proprie comunità per raccontare il futuro che immaginano per se stessi e per il mondo dopo la pandemia di COVID-19.
Il sito Unicef 'The future we want'
Bambini e adolescenti hanno davanti a sé un lunghissimo futuro ancora tutto da scrivere.
— UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) November 17, 2020
Abbiamo proposto loro di cominciare a scriverlo. Sulle mascherine: https://t.co/WYOFMEHF4m
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Nei mesi scorsi L'Unicef ha invitato migliaia di ragazzi a rispondere all'invito attraverso un questionario online, progettato da un gruppo di loro coetanei. Da quel sondaggio è nato "Future We Want", un manifesto (VAI AL MANIFESTO) i cui 10 punti diventano oggi una base ideale da cui ripartire, al di là del Covid. Lo slogan dell'iniziativa è 'Se sogni un futuro migliore, realizzalo ogni giorno. Il cambiamento comincia da te!'
L'EVENTO del 19 novembre - Le sfide della pandemia per l’infanzia e l’adolescenza
L'EVENTO al Parlamento del 19 novembre - Il programma
Per i ragazzi bene vita e famiglia durante il lockdown
Gli adolescenti che vivono in Italia si dichiarano soddisfatti della vita in generale - attribuendo 6,5 su una scala da 1 a 10. Supera di poco il 6 il benessere economico. Sotto la sufficienza la salute (5,9), nella cui valutazione pesa la percezione di insicurezza e fragilità legata alla pandemia. E' quanto emerge dal rapporto Unicef 'The future we want'- Essere adolescenti ai tempi del Covid-19, nato per conoscere come l'emergenza sanitaria abbia cambiato la percezione che gli adolescenti in Italia hanno del loro benessere, l'impatto che il Covid-19 ha avuto nelle loro vite e le lezioni apprese per un futuro più equo e sostenibile. L'ambiente in cui gli adolescenti vivono è l'aspetto di cui sono più soddisfatti, valutato con un 8,1, anche la famiglia è uno degli aspetti su cui gli adolescenti sono più soddisfatti (7,6). Un adolescente su 3 pensa che le relazioni con famiglia e conviventi durante il lockdown siano migliorate; tuttavia, un 16% dei rispondenti al sondaggio ha registrato un peggioramento dei rapporti familiari. Emerge anche un dato allarmante: il 64% degli adolescenti, significativamente il 73% delle ragazze e il 53% dei ragazzi, pensa che casa (o il posto in cui si vive) non sia per tutti un luogo sicuro.
'The future we want' - IL RAPPORTO
Unicef al Senato contro le violenze sulle bambine
Il blog Unicef 'The future we want'
Anna Riatti: 'Il Covid apre nuove crisi e acuisce quelle esistenti'
"L'Unicef ribadisce da sempre l'importanza dell'ascolto e della partecipazione dei giovani. Abbiamo voluto collegare questo messaggio all'idea di un futuro più equo e sostenibile, che può essere costruito solo ascoltando oggi quelli che saranno i suoi protagonisti principali, intervenendo sulle diseguaglianze economiche e sociali per permettere che tutti i bambini e gli adolescenti possano godere, senza esclusione alcuna, di questo diritto". Lo ha detto Anna Riatti, Responsabile dell'Unicef per la risposta a favore dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati. Carmela Pace, vicepresidente di Unicef Italia, ha ricordato che "il 20 novembre celebriamo la Giornata mondiale dell'infanzia, quest'anno più che mai vogliamo ribadire che i diritti di tutti i bambini e gli adolescenti contano e devono essere rispettati e promossi ogni giorno, ovunque nel mondo. Il 2020 è stato caratterizzato a tutti i livelli dal Covid-19 che ha aperto nuove crisi e acuito quelle già esistenti, soprattutto per i bambini e i giovani, i più vulnerabili. Povertà, istruzione, accesso a internet, disagio psicologico, assistenza sanitaria, cambiamento climatico: sono queste alcune delle priorità che richiedono a tutti noi uno sforzo congiunto, sostenuto e sostenibile, senza dimenticare o lasciare indietro nessuno - ha aggiunto - Dobbiamo aiutare concretamente tutti i bambini e i giovani in Italia e nel mondo. Noi dell'Unicef celebriamo questa Giornata con la promessa di continuare a essere presenti nella risposta alla pandemia e nel garantire supporto ai gruppi più vulnerabili. "La pandemia ha messo tutti a dura prova, noi siamo tornati però a manifestare per un futuro migliore. Siamo coscienti che il cambiamento comincia da noi ed è questo il messaggio che vogliamo condividere con i nostri coetanei", ha detto Nafissa, volontaria Younicef e partecipante ai lavori per il Manifesto.