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Coronavirus: Anra, poche aziende pronte

Sondaggio con Protiviti

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 22 APR - Il Covid-19 ha messo a dura prova i modelli di business fino ad ora adottati dalle aziende di tutto il mondo, evidenziando quanto sia importante una adeguata preparazione in termini disaster recovery e business continuity.
    E' quanto sottoliena Anra, Associazione Nazionale dei Risk Manager, che con Protiviti ha fatto il punto della situazione nel corso del webinar "Piani di gestione della crisi alla prova del Coronavirus", e ha lanciato un sondaggio per analizzare la resilienza delle imprese italiane e la loro preparazione alla gestione della crisi. Dai dati però emerge una preparazione non sufficiente: il 51% delle aziende, infatti, non disponeva di un piano di crisis management prima dell'inizio della pandemia, e tra quelle che lo possedevano, solo il 14% aveva considerato un eventuale scenario pandemico. Già nel 2018, questa situazione era riportata nel report dell'Etisphere Institute, che in un'analisi condotta sulle 250 multinazionali più importanti a livello globale evidenziava come i piani di crisis management si concentrassero su rischi maggiormente percepiti, come attacchi cyber (67%) e rischi ambientali (45%), o in gran parte legati alla reputation aziendale (molestie sul luogo di lavoro, 57%) più che alla continuità.
    Secondo i dati della survey Anra - Protiviti, inoltre, il 33% delle aziende che dichiaravano di possedere piani di gestione della crisi non ha mostrato capacità di previsione dei rischi adatte, portando di fatto i piani ad essere inefficaci.
    Tra le varie difficoltà interne si evidenziano la mancanza di dispositivi di sicurezza e di personale nei luoghi di lavoro, la scarsa coordinazione nel caso di gruppi multinazionali, oltre che competenze e capacità manageriali non sempre all'altezza.
    In questo contesto di gestione dell'emergenza, e in preparazione a una fase di graduale ripresa delle attività, sottolinea Anra, la figura del risk manager assume dunque un ruolo ancora più essenziale: il 75% delle aziende campione in effetti lo vede coinvolto, oltre che nella mappatura e monitoraggio dei rischi specifici derivanti dalla pandemia, nella definizione e attuazione dei piani di prevenzione e mitigazione dell'impatto che l'emergenza Covid-19 ha avuto sulle imprese nonché di piani di intervento volti a una futura ripartenza.(ANSA).
   

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