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gb - Confini aperti nel Paese della Brexit. E aerei privati a gogò

20 aprile

Redazione ANSA LONDRA

Nonostante il blocco pressoché totale che l'emergenza coronavirus ha imposto all'aviazione civile, nel Regno Unito ogni giorno continuano ad atterrare (e decollare) decine di voli privati: provenienti talora da alcuni dei Paesi più colpiti dalla pandemia. Secondo le ultime stime, nell'ultimo mese il traffico aereo in Europa è precipitano dell'80%, costringendo le compagnie a lasciare a terra gran parte delle proprie flotte. Eppure, anche durante l'emergenza sanitaria, c'è chi - e non sono pochi - continua a volare, nel rispetto delle leggi attualmente in vigore oltremanica. Sarebbero addirittura centinaia i voli atterrati sull'isola da quando è iniziato il lockdown, circa un mese fa.

Non arrivi illegali, al contrario autorizzati dal governo di Boris Johnson, che non ha imposto alcuna restrizione vincolante agli spostamenti aerei, mantenendo sempre aperte le frontiere (e gli aeroporti). Scelta in controtendenza rispetto ad altri Stati che viceversa hanno preferito vietare i collegamenti internazionali. 

Secondo un'inchiesta giornalistica, sono stati 545 i voli privati atterrati negli aeroporti britannici nel corso delle ultime quattro settimane: provenienti principalmente da Spagna (25), Francia (27) e Germania (32). Altri 15 jet sono arrivati dagli Stati Uniti, secondo WingX, società di consulenza che ha tracciato le rotte più frequentate. Voli organizzati da compagnie private, alle quali spetta l'obbligo - in base alle norme vigenti - di verificare che si tratti - in questa fase emergenziale - di "viaggi essenziali". Con il sospetto che questa condizione non sempre sia stata rispettata.

Altrettanto numerosi sono stati i voli in uscita, più di 750, decollati da piste britanniche, e diretti ovunque nel mondo, dalla Russia fino all'Arabia Saudita. Sono intanto all'incirca 15mila i passeggeri che giornalmente arrivano nel Regno Unito su voli di linea. Diversamente da 130 altri nazioni nel mondo, il Regno della Brexit del resto non solo non ha chiuso formalmente i confini, ma neppure conduce specifici controlli sanitari negli scali.

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