"E' lei il volto nuovo dell'Europa". Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini, promossa all'unanimità dai coordinatori dei gruppi in Commissione esteri dell'Europarlamento come Alto rappresentante Ue per la Politica Estera e la Sicurezza dopo l'audizione. Classe '73, con la sua nomina è la 'generazione Erasmus' a entrare nella stanza dei bottoni. E il curriculum, Mogherini ce l'ha. Dalla tesi di filosofia politica sul rapporto tra religione e politica nell'Islam, fatta durante l'Erasmus a Aix-en-Provence, al lavoro nel Dipartimento Esteri del Pd di cui poi è diventata responsabile. I dossier che ha seguito in particolare negli anni di lavoro al partito sono quelli che oggi creano i problemi maggiori all'evanescente politica estera europea e che hanno bisogno di un'azione concreta da parte di Bruxelles. Oltre al Medio Oriente e al Mediterraneo, l'Iraq, l'Afghanistan. Ma anche la presidenza della delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea parlamentare della Nato e il lavoro con il Consiglio interparlamentare dell'Alleanza con l'Ucraina, dove ha maturato contatti ed esperienze che possono risultare preziosi. Mogherini, già prima di diventare ministro degli Esteri, si era occupata dei rapporti con i Democratici americani. E in tempi di trattativa per l'accordo di libero scambio Ue-Usa, l'esperienza non è affatto da trascurare.