Dopo lunghi mesi di clausura la grande emozione “non è tanto quella di rientrare in un teatro ma poter fare una cena con gli amici. Poter vivere un senso di comunità, esattamente quello che oggi va ritrovato”. Lo ha detto Paolo Rumiz prima di entrare in scena ieri al grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino per una reading teatrale ispirata al suo ultimo libro, “Canto per Europa”.
“Covid, misure anti covid e il disastro dei social stanno disintegrando il senso di comunità e dello stare insieme - ha aggiunto - la narrazione orale è nata per stare in un cerchio di persone che ascoltano. Io ho scritto per tutta la vita, ma sono convinto che non ci sia niente più forte di un messaggio vocale. La voce, i gesti, lo sguardo e la postura comunicano di più di qualsiasi libro”.
La reading, presentata ieri in anteprima nazionale con la coproduzione di The Italian Literary Agency e Intesa Sanpaolo, verrà replicata stasera al teatro Franco Parenti di Milano e giovedì al Teatro Cristallo di Bolzano. Il 7 ottobre è anche il giorno d’uscita del libro di Paolo Rumiz per Giangiacomo Feltrinelli Editore.
L’autore tornerà al Salone del Libro di Torino per la presentazione il 15 ottobre. Viaggiatore, noto per titoli come “È Oriente”, “L’Italia in seconda classe”, “Trans Europa Express”, “Viaggio alle radici d’Europa”, ha in mente una meta molto più vicina per la sua prossima spedizione: “Sarà con i nipotini di 6 e 9 anni - spiega - Vorrei portarli a fare un viaggio archeologico, ai confini del mito. Magari nella zona flegrea, dove la terra si alza e si abbassa, si scoprono città sepolte e sommerse, vulcani che sputano gas e fumi. Un mondo misterioso cui da bambini si è ancora sensibili”.
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