Capitale economico, cognitivo, sociale e ambientale. Ecco le "quattro gambe" utilizzate per rappresentare una realtà economica, "il modello metodologico - ha spiegato l'Ad di The European House-Ambrosetti, Valerio De Molli - utilizzato per studiare il fenomeno Saras". In genere, ha detto oggi alla presentazione del report sulla compagnia di raffinazione, "si fa riferimento solo alla prima, noi riteniamo che le altre siano altrettanto importanti". Sul fronte del capitale economico, l'azienda presieduta da Massimo Moratti risulta la prima in Sardegna e prima in Italia per volumi di raffinazione, ma anche il dodicesimo gruppo industriale italiano e terzo per dimensione nel settore Oil&Gas. La raffineria registra un volume di esportazioni di 4,4 miliardi in tutto il mondo, l'82% dell'intero export sardo, ha in programma 800 milioni di investimenti tra il 2018 e il 2021, mentre dà un contributo alle finanze pubbliche della Regione di 456 milioni di euro, pari al 5% del bilancio regionale. Per quanto riguarda il capitale sociale, gli occupati sono circa 2000, 1450 diretti in Sardegna. Si tratta di occupazioni altamente specializzate con redditi superiori del 125% alla media del territorio e che generano consumi per 20 milioni di euro. Il 98,3% ha un contratto a tempo indeterminato. Saras investe tanto anche sul capitale cognitivo: il 23% dei lavoratori è laureato, di questi il 77% in materie tecnico-scientifiche. In quest'ambito la frontiera è rappresentata dal progetto di trasformazione digitale #digitalSaras: 50 milioni in campo per implementare applicazioni digitali in ambito industriale. La raffineria ha anche avviato collaborazioni con il sistema universitario e scolastico per formare il personale. Quanto al capitale ambientale, il gruppo ha investito più di 120 milioni negli ultimi quattro anni in ambiente e sicurezza (+24% nel 2017 rispetto al 2016). Grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 (-2% contro il +3% nazionale), l'azienda ha evitato più di due milioni di euro di costi sociali in un anno. Saras è anche dotata dell'impianto di dissalazione più grande del Mediterraneo (il 37,4% dell'acqua utilizzata è marina), è stata la prima raffineria italiana ad ottenere l'Autorizzazione Integrata Ambientale e dal 2008 aderisce allo schema volontario EMAS (strumento della Comunità europea a cui aderiscono volontariamente le organizzazioni (aziende ed enti pubblici) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali.
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Saras