PORDENONE - "La letteratura ha un compito fondamentale: sviluppare il muscolo dell'empatia. In questa nostra società ce n'è un gran bisogno". Lo ha detto a Pordenonelegge il premio Pulitzer Elizabeth Strout, ospite oggi del festival del libro con gli autori.
La scrittrice americana si è anche sulle motivazioni che hanno portato la provincia rurale degli Stati Uniti - dove sono ambientati i suoi romanzi - a sostenere Trump alla presidenza: "Erano molto arrabbiati per diverse ragioni e si sono identificati in Trump e nella sua rabbia". Una presidenza che Strout non apprezza minimamente, al punto da aver ventilato qualche mese fa la possibilità di lasciare New York dove abita da 34 anni: "Non posso farlo - ha però aggiunto - per il rapporto che mi lega a mia figlia. Un amore folle, patologico, al di sopra di ogni altra cosa".
Nei giorni della ricorrenza del l'anniversario delle stragi delle Torri Gemelle Strout ha ripercorso il suo 11 settembre: "Non ne ho mai parlato: è stata una giornata che ci ha segnato per sempre. Mio marito è tornato a casa pieno di cenere perché è passato per Downtown. Il solo ripensarci mi turba".
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