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Ideatrice, il Libro Possibile in nuovo spazio-tempo

Rosella Santoro , "donne fanno meno compromessi"

Polignano a Mare ANSAcom

Si è reinventato, senza tradire la sua natura, partendo dalla nuova dimensione di tempo e spazio con cui tutti abbiamo dovuto fare i conti durante il lockdown, il Festival Il Libro Possibile di Polignano a Mare (Bari), ed è stato premiato dal pubblico. Nel giorno d'apertura, l'8 luglio, 1000 persone sedute, il numero massimo di pubblico consentito dalle regole sanitarie per eventi all'aperto, hanno riempitola principale delle quattro nuove location, Lungomare Cristoforo Colombo, e molte persone non sono potute entrare. A inaugurare il festival l'astronauta Luca Parmitano, in un contributo video da Houston, Javier Cercas con il suo nuovo libro 'Terra Alta', in collegamento dalla Spagna, il ministro Francesco Boccia. E poi Chiara Gamberale, Niccolò Fabi, Edoardo Bennato, Filippo Magnini.
Il "Festival dell'assembramento per eccellenza, con sempre tanta gente, si è spostato in quattro location, molto grandi e molto aperte vicino al mare, due sul Porto Turistico, completamente diverse dalla dimensione degli anni precedenti nel centro storico di Polignano tra piazze, vicoli e stradine. E' stata una sfida, una speranza, una forma di coraggio, di entusiasmo e anche di angoscia, ma il festival si è aperto ed era giusto che fosse in una nuova dimensione, perché quello che abbiamo vissuto lo ha richiesto e non possiamo ripartire come se non fosse accaduto nulla" dice all'ANSA Rosella Santoro, direttrice artistica de Il Libro Possibile che ha inventato 20 anni fa.
Unica o forse tra le poche donne a dirigere un Festival culturale, la Santoro ci tiene a dire che questa edizione, con 160 ospiti tra autori e relatori e circa 130 eventi in 4 giorni, "è stata realizzata e ripensata in tempi velocissimi nella massima sicurezza per tutti. Non vengono mai usati gli stessi microfoni, gli ingressi sono su prenotazione e le sedie vengono continuamente cambiate. Sono sempre stata fortemente motivata a ripartire, anche quando sembrava impossibile, perché credo nella necessità del confronto fisico, nella relazione tra le persone, la parola è anche quella del racconto orale, della capacità di creare emozione con il gesto e lo sguardo" dice.
Primo festival culturale a svolgersi, fino all'11 luglio, in presenza, 'Il Libro Possibile', sostenuto per il terzo anno da Pirelli, "ha dato speranza anche ad altri. Siamo tornati a respirare e siamo stati incoraggiati dai messaggi di molti autori" spiega la Santoro. "Pirelli ci ha dato una base solida e una dimensione e apertura più ampia, ma sfido chiunque a organizzare un festival come questo con il budget che abbiamo, e non dico la cifra" sottolinea.
Vent'anni fa Rosella Santoro, che è insegnante di italiano e latino in un liceo di Triggiano, in provincia di Bari, ha pensato a Il Libro Possibile per "coinvolgere i ragazzi - dice - in un progetto di invito alla lettura, aperto alla scuola e al territorio. Sono partita sottozero, senza nessuna credibilità né per le scuole, né per una parte d'Italia, né per le persone. Non ho voluto fare un festival tematico, abbiamo sempre un filo rosso che quest'anno è Viaggiatori del Tempo e dello Spazio, ma l'obiettivo è sempre stato far andare la cultura incontro a chi era reticente a farsi coinvolgere. Gli incontri, i temi e gli ospiti, da Canfora ai personaggi più pop, offrono il maggior numero di spunti possibili per avvicinare quante più persone possibili. E' stato davvero un ostacolo far capire che c'era una parte d'Italia, il Sud, attenta e interessata. Siamo un gruppo di sei persone e il festival resta l'aspetto più appariscente di un lavoro di promozione della lettura che facciamo tutto l'anno" racconta.
"Essere una donna può essere un vantaggio, perché c'è un'organizzazione molto più attenta e una maggior cura degli ospiti, ma anche uno svantaggio, perché le donne sono, per la maggior parte, meno disponibili ai compromessi. Abbiamo una tenacia e una forza che viene poi riconosciuta e una grande capacità di resistenza ma bisogna abbattere un muro, quello dei preconcetti che ancora resistono, fermo restando che non mi piace ragionare per categorie. Bisogna combattere con la ristrettezza di mentalità di chi ancora pensa che la cultura sia un inutile orpello, contro i preconcetti di chi strumentalizza la cultura. Esseri liberi è la cosa che più si paga" sottolinea. E la prossima edizione non tornerà al passato. "Non si sta mai fermi, neppure nella vita. Il Festival vive e ho voluto fortemente questa edizione, perché quello che abbiamo vissuto non si esaurisse e non venisse demonizzata. Dobbiamo fermarci a riflettere e i dialoghi si riempiranno di nuovi contenuti, di una visione sempre più ampia" dice la Santoro.

In collaborazione con:
Pirelli

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