“Ci sono ancora tanti pregiudizi, come la paura che queste macchine rubino il lavoro all’uomo, ma se l’uomo mantiene il primato della qualità del servizio, della gentilezza e della cortesia, farà sempre la differenza. Loro ci tolgono i lavori onerosi e pericolosi: potrebbero togliere l’amianto, per esempio. Noi invece dobbiamo mantenere il rapporto con le persone, continuare a studiare mentre loro lavorano”. Non usa mezzi termini Enrico Bertolino. Il comico milanese ha partecipato questa mattina al dibattito ‘Il futuro del lavoro / I lavori del futuro’, organizzato dalla startup brianzola Oversonic – specializzata in progettazione e costruzione di robot umanoidi cognitivi – a Sps Italia 2022, la fiera dell’automazione e del digitale per l’industria in corso a Parma. Bertolino ha dialogato con Paolo Denti, responsabile e fondatore di Oversonic, e con William Griffini, amministratore delegato di Carter & Benson, società di consulenza. Durante il dialogo si è parlato di nuove professionalità, dell’importanza della formazione e della necessità di costituire un equilibrio tra umani e macchine, per far sì che queste possano compiere le mansioni usuranti guidate dall’intelligenza umana. “Così abbiamo realizzato la coesione perfetta – ha sottolineato Bertolino – loro ci mettono le mani e le braccia, mentre noi ci mettiamo il cervello. Perché per quanto ci sia tanta intelligenza artificiale, l’intelligenza umana è quella che l’ha generata e non dobbiamo dimenticarcene. Infine, se questi robot possono dare più tempo libero da dedicare alla famiglia, al tempo libero e, perché no, al teatro, ben venga”.
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Oversonic