Nonostante internet possa essere 'aggressivo, commerciale, manipolato e incontrollabile', non bisogna 'demonizzare la tecnologia in quanto tale', ma piuttosto 'studiare i new media come collettori di ricordi e non solo educare le persone a navigare su internet con senso critico, ma anche formare nuove professionalità che sappiamo utilizzarlo al meglio'. A dirlo è Jérome Bourdon, professore della Tel Aviv University, uno tra i massimi esperti di nuovi media, che è intervenuto durante il convegno 'La Storia pubblica. Memoria, fonti audiovisive e archivi digitali', organizzata da Intesa Sanpaolo alle Gallerie d'Italia di Milano'. Bourdon ha affrontato diverse tematiche legate al rapporto tra ricordo e media, analizzando gli strumenti che, nel corso dei secoli, sono stati utilizzati per creare e diffondere la storia, arrivando ovviamente all'attuale epoca digitale piena di problematiche ma anche di opportunità. Ha poi insistito non solo sull'esigenza di ricordare, ma anche 'sull'importanza di dimenticare, che deve diventare centrale nel dibattito perchè è un tema che spazia dalla cancellazione dei dati su internet alla capacità di ignorare e superare i cattivi ricordi'. Bourdon ha chiesto di interrogarsi sul perchè vogliamo ricordare qualcosa, dato che non tutto vale la pena di essere ricordato sempre e comunque.
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Intesa Sanpaolo