BARI - Viene da lontano la consuetudine del gioco del Lotto di destinare parte degli incassi all'abbellimento delle città: lo decise circa 600 anni Papa Innocenzo XII e con quei fondi furono costruite Fontana di Trevi e l'attuale sede del Parlamento a Roma, e poi via via molte opere in Italia fino al Petruzzelli, per la cui ricostruzione sono stati dati sei milioni. Lo ha sottolineato oggi Simone Cantagallo, direttore delle relazioni con i media di Lottomatica, presentando l'ultima iniziativa che riguarda il Petruzzelli, una serie di otto incontri che completeranno la stagione del teatro barese.
Cantagallo ha inoltre ricordato che a favore della città di Bari, dal 1998 al 2014, sono stati stanziati 40 milioni che hanno riguardato, oltre il teatro Petruzzelli, parte dei restauri del Teatro Margherita, della Castello Svevo e del Monastero di Santa Chiara.
"E' un'iniziativa che ci piace - ha detto il presidente della Fondazione Petruzzelli Gianrico Carofiglio - perché corrisponde alla nostra idea di rilanciare il teatro come luogo pubblico, che appartiene a tutti i cittadini e aperto a discipline diverse, un teatro che sia portatore di contenuti alti, ma anche capace di attirare masse di pubblico". Su questa linea ha continuato l'assessore alla cultura del Comune di Bari Silvio Maselli che ha aggiunto: "nelle città dove c'e stato un rapporto solido con un teatro, anche se ferito in modo grave, è stato facile gestire i luoghi della cultura e la cultura stessa. La nuova gestione manageriale di Carofiglio renderà questo teatro magico, in grado di dialogare con un grande pubblico e sfruttare le sue grandi possibilità di sviluppo". "Il contributo di Lottomatica - ha concluso - contribuirà inoltre a restituire alla città un Petruzzelli politeama, come volevano i suoi costruttori, un teatro cioè dove si rappresenti di tutto, non solo opere liriche e musica colta".
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