TRENTO - La classe media in Italia fronteggia la crisi mettendo in campo un proprio "progetto di sicurezza", che passa dalla riduzione dei consumi (diversificando le filiere di acquisto, ma senza rinunciare alla qualità) e che abbraccia la moderazione come tratto etico, memore dell'esperienza dei propri genitori, e che riprende a dare valore al tempo. A disegnare il nuovo profilo del ceto medio è il libro "Fronteggiare la crisi. Come cambia lo stile di vita del ceto medio" (Il Mulino), che raccoglie gli esiti di una ricerca sociologica condotta da Roberta Sassatelli, Marco Santoro e Giovanni Semi, presentato al Festival dell'economia a Trento.
"Si riducono fortemente gli sprechi- ha spiegato Sassatelllli, che insegna Sociologia culturale alla Statale di Milano - e si acquista utilizzando tutte le filiere delle merci (il discount va bene per i detersivi, meno per l'insalata) ma acquistare qui e là, autoprodurre, comporta tempo. La logica è mantenere alta la qualità riducendo il costo, associando la qualità al sapersi prendere cura di sé, della propria famiglia e dunque anche del mondo".
"Nel caso di consumi alimentari - ha aggiunto - implica riutilizzare le reti amicali e parentali, dando spazio agli inviti a casa che mantengono le relazioni, si utilizzano ricette della tradizione rivisitate inserendovi prodotti salutisti, i vestiti sono considerati il bene meno necessario".
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