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Energia: Ekins, tenere sottoterra 80% carbone e metà carbone

'Da qui parte la nuova politica energetica'

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TRENTO - "Ci si chiede spesso, con una certa ansia per il futuro delle nostre riserve energetiche, quando finirà il petrolio, ma se vogliamo limitare a 2 gradi l'aumento della temperatura sulla Terra dobbiamo mantenere sottoterra l'80% del carbone, più di due terzi del gas naturale e metà del petrolio. La nuova politica energetica parte da qui". Questa la soluzione indicata al Festival dell'economia di Trento da Paul Ekins, docente di politica energetica e ambientale all'University College London, per ridurre la contraddizione tra energia e ambiente. E tra queste scelte la priorità va all'attribuzione di un prezzo al carbonio, "premessa per poi poterlo tassare, sapendo che, in ogni caso, anche così facendo non riusciremo comunque a fermare il 'global warming'". "Creare un mercato energetico diverso, che sia meno in conflitto con l'ambiente - ha sottolineato Ekins - è certamente possibile, l'unica opzione non accettabile è quella di non prendere nessuna decisione. Le decisioni sono difficili perché gli investimenti che dobbiamo fare avranno un impatto per decenni". "Dobbiamo, soprattutto, sviluppare una politica specifica per le nuove tecnologie, quelle ambientali e quelle Itc, che devono integrarsi per dare sempre maggiore efficienza al sistema", ha concluso Ekins".

 

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