BOLOGNA - Ragionare su sicurezza, rigenerazione e territorio. E' quello che hanno fatto circa 60 esperti nel corso dei cinque tavoli che si sono riuniti a la 'Fabbrica delle idee', in corso al Saie a Bologna. Diverse le proposte avanzate da figure istituzionali, tecniche e del mondo industriale nel corso del format ideato da Federbeton alla sua terza e ultima giornata: il tutto confluirà nel 'Libro la fabbrica delle idee' 2016.
Tra i presenti ai tavoli c'è anche l'ex ministro Gianfranco Rotondi, presidente della Fondazione Fiorentino Sullo, che pone il tema del "rinnovamento edilizio come demolizione del cemento vecchio per la sua scarsa qualità. E' un tema nuovo solo per l'Italia. Noi non ci rendiamo conto - spiega - che le cose degli anni Cinquanta sono arrivate alla fine e possono causare danni. Si tratta di una emergenza ambientale, che riguarda la salute e l'incolumità dei cittadini, e che permette una spirale di investimenti".
Secondo gli esperti poi - come spiegano al primo tavolo - "è necessario il contenimento del consumo del suolo, ponendo comunque al centro le persone", e in quest'ottica bisogna evitare interventi spot. Al secondo tavolo si dice che serve "fiducia, bisogna incentivarla e serve una rottamazione per evitare una tragedia potenziale". Gli esperti al terzo tavolo sono convinti che ci siano tante risorse disponibili, ma manca il coordinamento, ed è utile "coinvolgere nella riqualificazione le persone che nelle periferie ci abitano". Ma serve anche rendere attrattivo l'abbattimento e la successiva ricostruzione.
Al quarto tavolo si chiarisce che oggi "non stiamo riflettendo sul fatto che siamo troppo fermi" e che il calcestruzzo può in certi casi essere utile anche per arricchire la bellezza e l'armonia del territorio. "Nel Paese manca la consapevolezza del rischio sismico", spiegano al quinto tavolo; bisogna poi distinguere tra antico e vecchio e fissare le priorità: su questo sono tutti concordi, "la scuola prima di tutto".
In collaborazione con:
Fabbrica Idee Federbeton