MILANO - Sui prodotti individuali pensionistici paneuropei (Pepp) "c'e' da attendersi un accordo prima della fine dell'attuale mandato della Commissione europea e del Parlamento, quindi sperabilmente entro la fine di quest'anno". Lo afferma il direttore mercati finanziari della Commissione europea, Ugo Bassi, a margine della conferenza "pronti partenza Pepp", organizzata da Assogestioni nell'ambito del Salone del Risparmio 2018. I Pepp, proposti dalla Commissione europea a giugno 2017 e attualmente all'esame di Europarlamento e Consiglio Ue, sono strumenti rivolti a lavoratori dipendenti o autonomi, ma anche agli studenti, che vorranno assicurarsi una "pensione di scorta", caratterizzata da standard unificati e valida su tutto il territorio europeo. "L"ambizione e' quella di creare un marchio di fabbrica famoso nel mondo, che risponda alle esigenze del cittadino di oggi ma che guardi, al tempo stesso, al lavoratore e al cittadino del futuro, piu' mobile, che, al di fuori dei propri confini nazionali, avra' l"esigenza di portare con se' gli investimenti fatti nel Paese di origine". Le premesse per il successo dei Pepp ci sono tutte, ma non mancano le sfide. Una su tutte, quella sulla tassazione. "Gli Stati membri dovranno fare la loro, applicando in maniera pedissequa il regime fiscale che accompagnera' la normativa".
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Assogestioni