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Per comprare informati a Ferrara c'è un Festival

Altroconsumo informa: l'intervista alla senatrice e scienziata Elena Cattaneo

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FERRARA - Un appuntamento attraversato da una filosofia che è quella del "metodo scientifico a disposizione del cittadino", perché "l'informazione è spesso troppo superficiale su questi temi, deve stare molto attenta. La comunicazione è la cinghia di trasmissione, un punto nevralgico. I cittadini hanno tutti gli strumenti cognitivi per capire, ma bisogna tenerli allenati", stando attenti, "perché di false speranze e ciarlatani si può morire". E' per queste ragioni che la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo ha deciso di partecipare al Festival di Altroconsumo a Ferrara, vissuto come palestra per non essere sviati da abbagli e ciarlatani.
   "Partecipo - ha detto all'ANSA - perché è un Festival indipendente, è il festival del metodo scientifico a disposizione dei cittadini. E questa è la filosofia che attraversa tutto l'evento". Nel suo intervento Cattaneo affronta uno dei nodi al centro del dibattito pubblico: "Parlerò - ha detto - di come si accertano i fatti e di come sembri che in Italia non ci siano fatti accertati o accertabili. Mentre invece è proprio il metodo scientifico a farlo". Un punto sensibile, che diventa delicatissimo quando la ricerca scientifica si muove sul terreno della salute.
   "L'abbiamo visto sul tema dei rapporti tra autismo e vaccini - ha detto la senatrice - Non c'è una relazione. Eppure viene ancora fatta questa associazione. Si raccontano 'storie', si punta sull'emozione a prescindere dei fatti. In questo l'informazione deve stare attenta". Per Cattaneo i media sono spesso troppo superficiali, "lasciamo stare il deragliamento su Stamina, ma pensiamo alla sperimentazione animale che si dice non serve, che se ne può fare a meno. No, esistono solo metodi complementari alla sperimentazione. Dobbiamo spiegare i fatti. E i fatti in medicina non possono essere governati dalle emozioni. L'informazione si deve affidare a profili riconosciuti".
   Proprio alla comunicazione, spetta infatti il ruolo, di "cinghia di trasmissione. E' un punto nevralgico. I cittadini hanno tutti gli strumenti cognitivi. Ma bisogna tenerli allenati per non farsi cogliere dagli abbagli, dai ciarlatani. Devono attuare sempre un metodo verifica domandandosi, chi è che dice una cosa e come l'ha dimostrata. Facendo così si migliora".
   E invece, troppo spesso, oggi si confondono fatti e opinioni. "Sembra quasi che anche quella della scienza sia un'opinione, come quella di un cantante che sostiene una determinata cura. E i media gli vanno dietro. Bisogna fare attenzione, perché di false speranze e ciarlatani si può morire: in Inghilterra, dopo le campagne che hanno messo in relazione vaccini e autismo, nelle contee dove ci sono state tante scelte di non vaccinarsi, ci sono state recrudescenze di malattie che erano state debellate".
   Scienza e medicina sono ambiti complessi, "indagano l'ignoto, le ricerche sono continuamente rifinite e migliorate. Ma è l'unico modo per progredire. E per tutto questo serve tempo, costa, c'è la necessità che i risultati siano verificati. La cosa grave è che chi studia e i ciarlatani, a volte, sono messi sullo stesso piano anche dalle istituzioni. Ma se fai studiare tuo figlio medicina, e poi sei abbagliato dagli stregoni, stai facendo un danno al futuro di tuo figlio".

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