ROMA - "Chiediamo al Governo di togliere la norma sui voucher dalla manovrina". Così la capogruppo al Senato di Mdp, Maria Cecilia Guerra, a nome del gruppo. "La fiducia - spiega - imporrà un'accettazione o un rifiuto in blocco della manovrina. La norma sui voucher renderà impossibile ad Articolo Uno, che è una componente essenziale della maggioranza al Senato, votare la fiducia". Votare la fiducia così sarebbe "impossibile per i motivi che abbiamo più volte ricordato", prosegue Guerra.
"Si tratta di una norma che ha importanti profili di incostituzionalità, presentata in una modalità (riformulazione di un emendamento parlamentare, non subemendabile) e con una tempistica che non ha permesso alcun confronto né all'interno del Parlamento né con le parti sociali. E' una norma che difficilmente può essere considerata prioritaria per l'azione del governo, che ha decretato l'abolizione dei voucher invece che proporne una riforma solo poche settimane fa e che non li aveva nemmeno introdotti nel testo originario del decreto. E' una norma che presenta alcuni problemi tecnici che non è stato possibile correggere durante l'iter parlamentare e che richiederanno quindi nuovi interventi".
"Non ci opponiamo in alcun modo alla possibilità di affrontare il tema del lavoro occasionale, in primo luogo per le famiglie, ma anche per le imprese. Chiediamo solo che questo avvenga con un percorso rispettoso delle prerogative del Parlamento e favorendo il confronto con datori di lavoro e sindacati - sottolinea la capogruppo di Articolo1 - Abbiamo evidenziato, nelle riunioni della maggioranza, la necessità di evitare questo atto socialmente divisivo prima ancora che gli emendamenti venissero presentati alla Camera". "Non possiamo quindi accettare il ricatto a cui oggi siamo sottoposti: votare una norma che è in contrasto con la ragione stessa della nostra identità - Articolo Uno della Costituzione: democrazia e lavoro - per non favorire i giochi di chi, diversamente da noi, vuole creare l'incidente parlamentare, addossandone ad altri la responsabilità, per arrivare a elezioni anticipate - conclude Guerra - Ci sono altre cose nella manovrina su cui non siamo d'accordo, come ad esempio l'ennesimo condono fiscale, ma siamo pronti a ritirare tutti i nostri emendamenti e a votarla, facilitandone e accelerandone il successivo passaggio alla Camera, per il quale ci sono i tempi tecnici necessari. Chiediamo solo al Governo un atto di responsabilità verso se stesso e il Paese"
"Gentiloni sta serenissimo e lo è sempre stato. C'è qualche ragione per ritenere che questa prossima legge di bilancio, che presenteremo tra qualche settimana non sia lacrime e sangue, perché ci sono orientamenti della commissione Ue molto rilevanti" per ridurre l'aggiustamento strutturale. Così il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, al convegno dei Giovani di Confindustria. "Sarà molto più facile" eliminare le clausole di salvaguardia "e - ha aggiunto - magari aggiungendo un intervento strutturale a favore del cuneo sui giovani".