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Preparava attentato a Congresso Usa, arrestato

Fbi allertata da un tweet dove 'cane sciolto' esaltava jihad

Aveva con se' 600 munizioni, due armi semi-automatiche e le istruzioni per fabbricare un ordigno: diceva di ispirarsi dall'Isis, aveva elaborato un piano per far esplodere alcune bombe artigianali all'interno del palazzo che ospita il Congresso americano, a Washington, e poi nel panico generale aprire il fuoco sulle persone, inneggiando alla jihad. L'Fbi l'ha pero' arrestato prima che riuscisse a nuocere veramente. Si tratta di un giovane dell'Ohio, Christopher Lee Cornell, 20 anni, della cittadina di Green Township, conosciuto anche col nome di Raheel Mahrus Ubaydah e simpatizzante dichiarato - per quanto periferico - dello Stato islamico. Le accuse contro di lui ora sono pesanti: tentato omicidio di un funzionario del governo e possesso illegale di armi da fuoco con l'intento di compiere un crimine. Il piano, riferiscono i media americani che citano funzionari dell'Fbi, e' stato bloccato nella fase iniziale e l'uomo non è riuscito a rappresentare un pericolo concreto.

L'Fbi e' stata del resto allertata per tempo da una serie di tweet in cui Cornell esprimeva il suo sostegno alla jihad, con la pubblicazione di video, ed esaltava attacchi violenti compiuti in giro per il mondo. Secondo alcuni documenti della task force antiterrorismo nell'Ohio, il piano e' stato sventato dopo che un informatore dell'Fbi ha contattato Cornell su twitter e su un'altra piattaforma digitale. Il 29 agosto dello scorso anno il giovane ha scritto all'informatore per comunicargli che aveva contattato persone all'estero che non gli avevano dato l'ok per condurre un attacco, aggiungendo tuttavia di voler proseguire ugualmente con il piano da solo: "Credo che dovremmo inneggiare alla jihad da soli e pianificare un attentato", dice all'informatore. Cornell quindi lo incontra il 17 e il 18 ottobre e gli spiega che ha bisogno di armi, e gli fa anche vedere su un pc portatile le spiegazioni scaricate su come fabbricare una bomba, secondo quanto ha reso noto l'Fbi. Il 10-11 novembre un altro incontro: il presunto attentatore rivela che vuole compiere un attentato al Congresso, perche' ne considera i membri "nemici". Il piano e' di far scoppiare ordigni artigianali davanti e intorno a Capitol Hill, e di usare i fucili per aprire il fuoco e uccidere gli impiegati. Ieri, infine, l'informatore e Cornwell definiscono gli ultimi dettagli, prima di partire per Washington. Oggi il giovane ha acquistato un fucile semi automatico e munizioni per la "missione": a quel punto e' scattato l'arresto. Un funzionario del dipartimento per la Giustizia ha comunque precisato a Fox News che il piano di Cornell era solo nella sua fase iniziale, e che il "pubblico non e' mai stato in pericolo".

I padre lo difende."Incastrato" - "Mio figlio non era coinvolto in nessun piano terroristico. E' stato incastrato". Lo denuncia John Cornell, padre di Christopher Lee Cornell, arrestato ieri in Ohio con l'accusa di aver pianificato un attentato al Congresso Usa. "Mio figlio è disoccupato. Nel conto in banca aveva solo 1,287 dollari. Per acquistare le armi che aveva ce ne vogliono più di 1.700", sottolinea l'uomo sospettando che
l'informatore che ha aiutato l'Fbi abbia spinto in effetti il figlio ad organizzare il piano.

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