(ANSA) - LISBONA, 29 MAG - La siccità in Portogallo si
aggrava e il ministero dell'Agricoltura annuncia un
provvedimento a breve che proibirà, finché dura l'allerta
siccità nelle regioni dell'Alentejo e dell'Algarve, nuove
colture intensive e permanenti di frutti rossi e avocado,
cresciute molto negli ultimi anni sia per esportazione che per
consumi interni. Ma a colpire maggiormente è che la proibizione
temporanea riguarderà anche il più tradizionale olivo.
Si tratta di colture che richiedono un uso eccessivo di
acqua, spiegano al ministero, sebbene la gran parte degli
oliveti portoghesi (80% circa) venga coltivata su terreni non
irrigui, che a loro volta soffrono per la scarsità di piogge.
"Senz'acqua non c'è olio", titola nella sua edizione di oggi il
quotidiano Público, in un servizio in cui gli olivicoltori
portoghesi, guardando anche a quanto già avviene nella vicina
Spagna, prevedono una riduzione drastica della produzione di
olio per quest'anno e per gli anni successivi. E la situazione
non è più rosea per il comparto zootecnico, dato che la
secchezza dei pascoli e i prezzi sempre più alti del foraggio
stanno spingendo molti allevatori a disfarsi dei capi di
bestiame.
All'inizio del mese di maggio il governo portoghese aveva già
dichiarato lo stato di siccità severa o estrema per il 40% del
territorio nazionale. In particolare, appunto, l'Alentejo
meridionale e l'Algarve orientale. (ANSA).