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In Austria lockdown duro per i non vaccinati

Atteso il via libera formale da Vienna già domenica. In Germania stretta sugli eventi. In Belgio nuovo rimbalzo di contagi e ricoveri

In Austria, forse già da lunedì, scatterà il lockdown duro per i non vaccinati. Lo ha annunciato il cancelliere Alexander Schallenberg. Il via libera formale è atteso per domenica, non è però chiaro se il lockdown entrerà effettivamente in vigore già lunedì, come a Salisburgo e Alta Austria. I non vaccinati potranno uscire di casa solo per il lavoro, per acquisti di prima necessità e per "fare due passi", come ha spiegato Schallenberg. Ci saranno controlli a campione. "Non viviamo in uno Stato di polizia, non possiamo e vogliamo controllare a ogni angolo di strada", ha commentato. Ci sarà anche l'obbligo vaccinale per i sanitari. Secondo l'epidemiologo Gerald Gartlehner, intervistato dall'Apa, non basterà un lockdown per i non vaccinati per spezzare la curva di contagi esponenziale. In Alta Austria l'incidenza settimanale è di 1.195 e a Salisburgo addirittura di 1.236. "Serve almeno un divieto di eventi per quattro settimane", ha commentato. Con un lockdown nazionale per i no vax, la situazione potrebbe invece stabilizzarsi a Vienna e in altri Laender con una curva più bassa. Gartlehner spezza anche una lancia per un anticipo della terza dose. Nel frattempo l'Alta Austria ha annunciato fino al 6 dicembre lo stop alla movida. Nel land Salisburgo i mercatini di Natale apriranno per i vaccinati e guariti, ma senza la somministrazione di alcol.

Sulla proposta del cancelliere austriaco si è pronunciata anche l'Unione europea. Le decisioni sulle restrizioni Covid "spettano agli Stati membri" ha commentato un portavoce dell'Unione. "La Commissione - ha aggiunto il portavoce - collabora con gli Stati membri per monitorare l'evoluzione epidemiologica e scambiare informazioni sulle misure appropriate" e "continua a offrire sostegno, se necessario, in caso di escalation della situazione epidemiologica, ad esempio tramite il meccanismo di protezione civile dell'Ue".

In Germania "la situazione è seria e vi chiedo di prenderla sul serio". Lo ha detto il ministro della Salute tedesca Jens Spahn, sottolineando che l'incidenza del virus aumenta velocemente. "Se non succede nulla, l'incidenza raddoppierà ogni due settimane". "Dobbiamo intraprendere iniziative per rompere l'ondata o sarà un dicembre amaro", ha aggiunto. Il ministro ha poi affermato che agli eventi pubblici in Germania si potrà partecipare solo se immunizzati (vaccinati o guariti) e comunque presentando un test negativo. Lo ha detto a Berlino, in conferenza stampa con il presidente del Koch Institut Lothar Wieler. L'istituto, nel suo rapporto settimanale, alla luce della esplosione del contagio e del sovraccarico delle strutture sanitarie di alcuni Laender, ha consigliato di "disdire o evitare" i grandi eventi, consentendo comunque soltanto il cosiddetto "2G plus", lanciato appunto da Spahn.

Intanto il Belgio segna un nuovo rimbalzo dei contagi e dei ricoveri da Covid. A lanciare l'allarme, è il centro di crisi nazionale che nell'arco di una settimana ha riportato un aumento del 42% dei contagi e del 20% dei ricoveri legati al coronavirus. Il periodo di vacanze autunnali, sottolinea il centro di crisi citato da media locali, avrebbe inciso sull'impennata dei casi.

Il primo ministro norvegese Jonas Gahr St›re ha reso noto che il paese nordico reintrodurrà il Green pass in risposta all'aumento di contagi. I comuni in Norvegia saranno quindi nella posizione di poter reintrodurre l'obbligo del certificato sanitario per accesso ad eventi e luoghi pubblici come i locali notturni. Una misura, ha spiegato St›re, che sarebbe utilizzata per evitare lockdown e ulteriori restrizioni a livello nazionale.

In Croazia da martedì prossimo sarà obbligatorio avere il certificato Covid europeo per entrare in tutti gli enti e le istituzioni pubbliche e nelle aziende di proprietà pubblica. Lo ha annunciato oggi l'Unità di crisi della Protezioni civile spiegando che la forte crescita dei nuovi casi di infezione nelle ultime settimane costringe il governo a imporre questa nuova restrizione per proteggere il sistema sanitario. L'obbligo riguarda tutti i dipendenti pubblici, a livello locale e statale, come anche tutti gli utenti dei servizi che vorranno entrare negli edifici e aziende pubbliche. Per i non vaccinati saranno organizzati seimila punti per test rapidi che saranno a carico del datore di lavoro e dello Stato. "I test saranno gratis, per ora, ma non per sempre", è stato precisato.

Restano attorno a quota 40.000, ma calano i contagi giornalieri da Covid nel Regno Unito, dove tutti gli indicatori sono ora in discesa: in controtendenza con il resto d'Europa dopo l'impennata dei mesi scorsi, quando altrove i casi sembravano invece sotto controllo. Le infezioni registrate nelle ultime 24 ore scendono infatti di 2000 rispetto a ieri, i morti si riducono per il quinto giorno di fila (da 195 da 145) e si ridimensiona pure (a 8.600 circa) il totale delle persone ricoverate al momento negli ospedali. Salgono invece i vaccini, con quasi 12 milioni di terze dosi di rinforzo (booster, a disposizione di tutti gli over 50) già somministrate, accanto a 50,5 milioni di prime dosi e a 46 milioni di seconde.

Il premier olandese Mark Rutte ha annunciato un lockdown parziale di tre settimane a partire da sabato. Tra le misure messe in campo la chiusura di bar e ristoranti alle 20 e dei negozi di beni non essenziali alle 18. Via anche i tifosi dagli stadi. Ampliata la gamma di luoghi in cui sarà necessario mostrare il green pass. "Il virus è ovunque", ha sottolineato Rutte affermando che, con il lockdown parziale, verrà sferrato "un duro colpo" alla risalita dei contagi.

   

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