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Germania: armato di accetta su un treno, 5 feriti

Il treno regionale era in viaggio da Treuchtlingen a Würzburg, in Baviera. Gli inquirenti: "Era un lupo solitario"

Terrore su un treno regionale in Germania in viaggio tra Treuchtlingen a Wuerzburg, in Baviera, la sera del 18 luglio: un sanguinoso assalto a colpi di accetta con cinque feriti.

Per il ministro dell'Interno tedesco il diciassettenne che ha seminato il terrore sul treno era "un lupo solitario". E non ci sono prove che confermino l'effettiva affiliazione all'Isis del giovane aggressore, che pure aveva detto di essere un "soldato" in un video rilanciato sulla rete dalla propaganda dello stato islamico.

E non si diradano le nebbie su quel minorenne deciso a morire urlando 'Allah akhbar', il quale per Berlino dal Califfato è stato solo "sedotto", ma probabilmente non arruolato. E' come se la Germania voglia negarsi a tutti i costi, dopo anni di minacce il fatto di dover avere a che fare direttamente con il terrorismo islamico.

E' per questo che lo scontro politico sui rifugiati come il ragazzo di Wuerzburg non è diventato duro come ci si sarebbe atteso. Sulla stampa i toni restano bassi, complice anche la pausa estiva dei lavori del Parlamento. Il motto sembra essere: "Don't panic". Lo conferma anche l'invito del portavoce della Merkel a non fare di tutta l'erba un fascio sui rifugiati. Il meccanismo di protezione è stato incrementato, e in giro per Berlino si vede molta più polizia che nei giorni scorsi. Il ministro De Maiziere promette "più video sorveglianza, più polizia e una migliore protezione dei pubblici ufficiali": anche se, è costretto ad ammettere, per quanto si possa fare per prevenire gli assalti, specie quelli dei 'lupi solitari', "una sicurezza assoluta non può esserci".

Il sindacato della Polizia auspica che su tutti i treni viaggino agenti in borghese, simili ai 'marshall' in incognito su alcuni aerei di linea americani. Richiesta che la politica boccia da subito e senza appello: se non altro, perchè in Germania di treni in circolazione ogni giorno ce ne sono migliaia. Mentre la procura nazionale avoca a se il caso dalla magistratura dal Land della Baviera, come per le inchieste più importanti e pericolose, è giallo sulla nazionalità di Muhammad Ryad, di cui non sarebbe certo nemmeno il nome: potrebbe essere pachistano e non afghano.

Per Hans-Georg Maassen, direttore del servizio di sicurezza interna tedesca, "ci sono buoni motivi per ritenere che l'aggressore 17/enne si sia registrato con una falsa identità" quando è entrato da rifugiato in Germania nel giugno del 2015 dicendo di chiamarsi Riaz Khan Ahmadzai, con uno stratagemma per ottenere più facilmente l'asilo usato da tanti l'anno scorso, quando fortissima era la pressione alle frontiera della Germania, che per l'integrazione dei rifugiati ha messo sul piatto una decina di miliardi di euro. Per gli inquirenti il giovane nel video usa un dialetto parlato in Pakistan e non in Afghanistan, con un accento che gli esperti ritengono essere pachistano. Inoltre nella sua camera è stato ritrovato un documento pachistano.

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