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Putin, il voto è irregolare ma lo rispetteremo

Ancora sangue vicino Donetsk, morti e feriti

Lo 'zar' Vladimir Putin apre uno spiraglio di dialogo con le autorità di Kiev: a meno di 24 ore dall'apertura dei seggi, il leader del Cremlino ha dichiarato che Mosca "rispetterà la scelta del popolo ucraino" alle presidenziali di domenica e lavorerà col capo di Stato eletto. Ma il presidente russo non ha mancato di ribadire che le condizioni in cui si svolgeranno le presidenziali non rispettano gli standard internazionali, perché nel Paese vicino - ha tuonato - è "in corso una guerra civile senza quartiere".  

Quello lanciato da Putin al forum economico di San Pietroburgo resta in ogni modo un messaggio di distensione che potrebbe contribuire a una de-escalation delle violenze che sconvolgono l'est dell'Ucraina, teatro di combattimenti ormai quotidiani tra le truppe fedeli a Kiev e gli insorti filorussi:violenze che hanno fatto anche oggi un numero imprecisato di morti. Gli Stati Uniti da parte loro non sembrano però fidarsi del tutto delle parole del leader del Cremlino, e il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha precisato che Washington "accoglierebbe volentieri un segno che mostri che la Russia accetterà i risultati di elezioni libere, democratiche e giuste in Ucraina". L'uso del condizionale la dice lunga sulle perplessità americane. Del resto, Putin sembra sì tendere la mano all'Ucraina e ai suoi alleati occidentali, ma allo stesso tempo non manca di lanciare avvertimenti tutt'altro che concilianti: le sanzioni occidentali contro la Russia per la crisi ucraina - ha ammonito il presidente russo di fronte agli investitori - avranno un "effetto boomerang" sui Paesi che le impongono. Mentre per quanto riguarda la questione dei pagamenti del gas russo da parte di Kiev, ha detto di non aver ancora ricevuto alcuna risposta da parte dell'Ue. E i tempi stringono,perché Mosca chiede all'Ucraina - da cui passa circa la metà del gas russo diretto in Europa - di pagare in anticipo e minaccia di chiudere i rubinetti del metano il 3 giugno se non riceverà 1,66 miliardi di dollari per il prossimo mese. Putin è inoltre tornato a dire che il deposto presidente ucraino Viktor Ianukovich andrebbe considerato tuttora come il legittimo capo di Stato, e ha bollato la rivolta di Maidan in cui questi ha perduto il potere come "un golpe" sostenuto dai "nostri amici americani". A far sperare in un futuro miglioramento delle relazioni tra Mosca e Kiev ci sono peraltro i sondaggi elettorali, che danno come grande favorito il 're del cioccolato' Petro Poroshenko, un oligarca filo-occidentale, ma pragmatico: a tutti gli effetti un uomo d'affari prestato alla politica, e sicuramente capace di raggiungere una tregua con Putin più di altri candidati del fronte di Maidan. Poroshenko potrebbe stravincere ed essere eletto già domenica al primo turno, altrimenti dovrà aspettare il 15 giugno per il possibile ballottaggio. Ma mentre la campagna elettorale si chiude (a mezzanotte di oggi), appare sempre più in dubbio il voto nelle regioni "separatiste" di Donetsk e Lugansk, cuore minerario del Paese, dove i filorussi controllano ormai quasi i due terzi delle locali commissioni elettorali distrettuali, e cioè ben 20 su 34. E intanto a est si continua a combattere e a morire in uno scenario da guerra civile tra milizie irregolari. Stamattina a Karlivka, vicino a Donetsk, in uno scontro a fuoco tra i paramilitari nazionalisti pro-Kiev del battaglione 'Donbass' e gli insorti filorussi è rimasto ucciso un numero imprecisato di persone. E molte sono rimaste ferite. Secondo il comandante del battaglione, Semion Semionovic, i separatisti hanno fatto cadere i suoi uomini in un'imboscata e li hanno circondati.   Successivamente un gruppo di miliziani ultrà di 'Settore Destro' sarebbe intervenuto a difesa dei pro-Kiev, ma riuscendo solo in parte a spezzare l'accerchiamento. Le violenze però non finiscono qui. Un leader separatista è stato infatti ucciso questo pomeriggio da un commando di cinque paramilitari di un battaglione irregolare sostenuto dal candidato presidenziale nazionalista Oleg Liashko, che ha poi pure rivendicato con orgoglio l'azione su Facebook. Gli uomini armati - stando a quanto racconta il Kyiv Post - hanno fatto irruzione nel municipio di Torez, vicino Donetsk, e si sono diretti a passo sicuro nell'ufficio della vittima. Un altro filorusso, un ragazzo di meno di 25 anni, è rimasto gravemente ferito e ora lotta tra la vita e la morte. 

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