Con 5300 casi di positività al Coronavirus e 150 morti confermati, l'India entra oggi nella terza settimana di lockdown totale, considerata decisiva. Secondo il sottosegretario alla salute Lav Agarwal, "Grazie al provvedimento, meno della metà dei distretti del paese sono stati toccati dal virus, quindi il 60 per cento dell'India potrebbe tornare alla normalità dopo il 14 aprile". Fonti non ufficiali, riportate dal quotidiano The Indian Express rivelano che, mentre il governo sarebbe orientato ad una riapertura graduale molti stati, tra cui il Madhya Pradesh, il Rajasthan, il Karnataka, il Telangana e l'Andhra Pradesh, e la stessa capitale Delhi, molti chiedono l'estensione del blocco. Il governo del Kerala ha annunciato che le restrizioni verranno alleggerite gradualmente, e che, anche dopo dopo il 14 aprile, per almeno due settimane i voli e gli spostamenti interni saranno proibiti, gran parte delle attività commerciali resteranno chiuse, e le persone dovranno uscire di casa con la mascherina, solo uno per nucleo familiare, per non più di tre ore al giorno. Sui media di tutto il paese, nel frattempo, viene messa in dubbio sempre più apertamente l'attendibilità delle cifre ufficiali: tutti gli esperti chiedono alle autorità di effettuare molti più test su individui e gruppi a rischio per avere un quadro attendibile della situazione e non mandare all'aria i sacrifici delle ultime settimane.