L'idea di potersi fare una bella bevuta a prezzi di saldo si è rivelata una tragedia per decine di indiani di una baraccopoli di Mumbai che, dopo aver acquistato in una rivendita governativa un liquore "in offerta", purtroppo pesantemente contraffatto, sono finiti in ospedale con lancinanti dolori alla testa e allo stomaco. Il bilancio delle vittime ha raggiunto quota 84, mentre le autorità dello Stato di Maharashtra hanno determinato che la bevanda alcolica responsabile della strage è stata fabbricata usando quantità eccessive di metanolo. Dopo l'arresto dei tre proprietari della rivendita dello slum di Laxmi Nagar, la polizia ha catturato i due responsabili della distribuzione delle bottiglie di liquore. Altre 11 persone lottano per la vita in ospedale.
Intanto il quotidiano Dna svela che il micidiale miscuglio alcolico responsabile della strage delle persone - disoccupati, muratori e braccianti - morte da mercoledi' nello slum di Laxmi Nagar del quartiere di Malad a Mumbai, era venduto in bustine di plastica bianche al prezzo di 20 rupie (meno di 30 centesimi di euro) per un quarto di litro.
Per la verità questo tipo di episodi sono tutt'altro che insoliti in India, dove pure la vendita di prodotti alcolici dovrebbe svolgersi sotto uno stretto controllo delle autorità centrale e dei diversi Stati in specifici negozi forniti di licenze e sotto costante monitoraggio della polizia. Questo incidente di Mumbai, hanno riferito i media, è avvenuto a Laxmi Nagar, nel quartiere nord di Malad, uno slum agli antipodi del lusso di Colaba e dello sfarzo dei set cinematografici di Bollywood, dove la vita degli abitanti scorre fra mille difficoltà. E dove quindi non si esita a risparmiare qualche rupia per comprare un liquore da dividere con gli amici.