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Due dei quattro americani rapiti in Messico trovati morti

Erano stati scambiati per narcotrafficanti nel corso di una sparatoria tra bande. Arrestata una persona. Condanna del governo Usa

   Sono morti due dei quattro statunitensi rapiti in Messico lo scorso 3 marzo da un commando di uomini pesantemente armati durante uno scontro a fuoco a Matamoros, nello stato messicano di Tamaulipas al confine con gli Usa. Lo affermano le autorità messicane. Uno dei quattro americani rapiti è invece ferito mentre un altro è vivo, riferiscono le stesse fonti. Il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador ha inviato le sue condoglianze alle famiglie.  

   I quattro cittadini statunitensi sono stati rapiti da un commando di uomini pesantemente armati nel corso di uno scontro a fuoco, costato la vita ad un messicano colpito da un proiettile vagante. L'ambasciatore statunitense in Messico, Ken Salazar, ha riferito che varie agenzie nel suo paese stavano collaborando con le autorità messicane. L'Fbi aveva reso disponibile una ricompensa per chiunque offrisse informazioni che permettano di localizzare le vittime e catturare i rapitori. L'ambasciatore Usa ha colto l'occasione per consigliare ai  connazionali che intendono visitare Tamaulipas di consultare l'avviso di viaggio emesso dal Dipartimento di Stato, in cui si avverte di una crescente attività criminale in questa città che confina il Texas. Ad esempio, in un quartiere popolare della messicana Nuevo Laredo la scorsa settimana cinque giovani, uno dei quali americano, sono stati assassinati mentre tornavano da una discoteca, per mano di uomini dell'esercito. A causa di questa azione, diversi soldati sono stati arrestati e trasferiti in un carcere militare sulla scia anche di un'ondata di indignazione popolare.

   Uno dei quattro americani rapiti in Messico era nel Paese per sottoporsi a una addominoplastica, ovvero alla rimozione del grasso addominale. Due di loro sono stati trovati morti. I quattro sono stati identificati in Latavia 'Tay' Washington, 33 anni e madre di sei bambini, Shaeed Woodard, Zindell Brown e James Williams. Secondo le ricostruzioni erano a bordo del loro minivan bianco con la targa del North Carolina quando un uomo ha aperto il fuoco nell'ambito di uno scontro fra gruppi armati. I quattro americani sono stati probabilmente scambiati per trafficanti di droga di Haiti.

   Una persona è stata arrestata nell'ambito delle indagini sul sequestro di quattro cittadini americani a Matamoros, nello stato di Tamaulipas, due dei quali uccisi. Lo ha reso noto il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador. Durante la sua quotidiana conferenza stampa il capo dello stato messicano ha assicurato che il suo governo punirà i responsabili del crimine perché "in Messico non c'è impunità". López Obrador ha poi assicurato, riferisce la tv Milenio, che gli inquirenti andranno a fondo in questo caso allo stesso modo di come hanno fatto nel 2019 con l'assassinio di membri di famiglie con origini statunitensi a Sonora. "I responsabili - ha sottolineato - verranno trovati, verranno puniti, come è stato fatto quando, purtroppo, sono stati uccisi donne e bambini, a Bavispe, della famiglia mormone messicano-statunitense LeBarón, Miller. Tutte le persone coinvolte sono state arrestate".

   "L'uccisione di cittadini americani è sempre inaccettabile ovunque avvenga". Lo ha detto il portavoce del Consiglio della sicurezza americana, John Kirby, a proposito del sequestro di quattro americani in Messico, di cui due sono stati trovati morti. "Continuiamo a lavorare con il governo messicano per assicurarci che sia fatta giustizia", ha aggiunto il funzionario della Casa Bianca in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti.

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