Target ha perso 10 miliardi di dollari in 10 giorni per il calo delle sue azioni dovuto al boicottaggio della linea di abbigliamento per bambini a tema Pride, a sostegno della comunità Lgbtq. Una settimana fa la catena di grandi magazzini aveva un valore di 160,96 dollari per azione, ma a seguito degli appelli al boicottaggio per la sua collezione Pride il valore è crollato e ha chiuso venerdì a 138,93 per azione.
Nei giorni scorsi Target ha annunciato che avrebbe rimosso alcuni articoli dai negozi e spostato i prodotti Pride nel retro di diversi negozi del sud degli Usa, dopo che numerosi clienti hanno abbattuto i cartelloni che pubblicizzavano la linea, affrontato con rabbia i dipendenti e pubblicato video minacciosi sui social media.
A criticare e chiedere di non comprare i prodotti Lgbtq-friendly sono stati i conservatori e diversi legislatori repubblicani hanno espresso il loro sostegno al boicottaggio.
"Target avrebbe potuto decidere di stare fuori dalle battaglie culturali, invece ha deciso di fare la guerra a gran parte della sua base di clienti - ha twittato il senatore repubblicano dell'Ohio JD Vance -. Non faccio più acquisti da Target e sembra che molte famiglie stiano facendo lo stesso". Mentre la deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene ha paragonato la situazione al contraccolpo che Bud Light ha dovuto affrontare il mese scorso dopo aver collaborato con l'influencer transgender Dylan Mulvaney.