"In qualità di presidente della Repubblica federale della Nigeria adempirò i miei doveri e svolgerò le mie funzioni onestamente al meglio delle mie possibilità, fedelmente e in accordo con la Costituzione": con queste parole il 71enne Bona Tinubu ha giurato nella capitale Abuja come nuovo capo dello Stato nigeriano, succedendo all'80enne Muhammadu Buhari. Alla cerimonia di insediamento del leader, ex governatore dello Stato di Lagos soprannominato "il padrino", hanno partecipato i presidenti di Sudafrica, Ruanda e Ghana, rispettivamente Cyril Ramaphosa, Paul Kagame e Nana Akufo-Addo, ma anche delegazioni di Usa, Gran Bretagna e Cina.
Ha giurato anche il vice presidente Kashim Shettima, succeduto a Yemi Osinbajo. Le elezioni presidenziali dello scorso 25 febbraio hanno fatto registrare ancora una volta il trionfo del partito di governo Apc, che con 8,8 milioni di voti ha ottenuto i due terzi degli Stati necessari per la vittoria.
I risultati sono stati però contestati per presunti brogli elettorali dal capo dell'opposizione Atiku Abubakar, arrivato secondo, e dal terzo candidato più votato, Peter Obi. Entrambi hanno fatto ricorso in tribunale, mentre la Commissione elettorale, pur ammettendo problemi, ha difeso la correttezza del processo di voto.
Il nuovo presidente ha davanti a sé molte sfide, dal campo della sicurezza a quello economico, senza dimenticare il fronte dei diritti umani. Gli attivisti, infatti, ne denunciano la frequente violazione da parte delle forze di sicurezza nigeriane.