La Bielorussia ha condannato a 10 anni il premio Nobel e attivista Ales Bialiatski: lo rende noto il centro per i diritti umani da lui fondato Viasna.
Viasna ha dichiarato in un comunicato che il 60enne è stato condannato per contrabbando e finanziamento di "attività che violano gravemente l'ordine pubblico". Bialiatski, insieme ad altri esponenti del centro per i diritti umani, è in carcere dal luglio 2021, il processo era cominciato a gennaio.
La leader dell'opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya ha definito "una vergognosa ingiustizia" la condanne che un tribunale bielorusso ha inflitto a Bialiatski e ad altri attivisti per la difesa dei diritti umani. "Il premio Nobel per la Pace Ales Bialiatski è stato condannato a 10 anni di carcere, Valiantsin Stefanovic a 9 anni e Uladzimir Labkovich a 7 anni nel falso processo del regime contro i difensori dei diritti umani. Dobbiamo fare di tutto per combattere questa vergognosa ingiustizia e liberarli", ha scritto Tikhanovsksya su Twitter.
La Bielorussia è governata dal 1994 da Aleksandr Lukashenko, soprannominato "l'ultimo dittatore d'Europa" e il cui regime è accusato di gravi violazioni dei diritti umani. A Bialiatski è stato assegnato il Nobel per la Pace l'anno scorso assieme all'ong russa per la difesa dei diritti umani Memorial e all'organizzazione ucraina Centro per le Libertà Civili. Bialiatski è il fondatore dell'ong Viasna, in prima fila nella difesa dei diritti umani in Bielorussia.