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Il premier olandese chiede scusa per la schiavitù

Rutte: 'Un crimine contro l'umanità'

Il premier olandese, Mark Rutte ha chiesto ufficialmente scusa per i 250 anni di coinvolgimento dei Paesi Bassi nella schiavitù, definendola un crimine contro l'umanità. "Oggi, a nome del governo olandese, mi scuso per le azioni passate dello Stato olandese", ha detto Rutte in un discorso all'Aia.

"Oggi mi scuso a nome del governo olandese per le azioni dello Stato nel passato: a titolo postumo, chiedo scusa a tutti gli schiavi del mondo che hanno sofferto per questo atto. Alle loro figlie e ai loro figli e a tutti i loro discendenti", ha detto Rutte.
Il discorso sul coinvolgimento dei Paesi Bassi in 250 anni di traffico di esseri umani nelle ex colonie era molto atteso ed è arrivato proprio durante la missione di diversi ministri olandesi nelle 7 ex colonie, le isole caraibiche di Bonaire, Sint Maarten, Aruba, Curaçao, Saba e Sint Eustatius e in Suriname, per "discutere" la questione con la popolazione. La volontà del governo di scusarsi è stata oggetto di molte polemiche nei Paesi Bassi e all'estero per diverse settimane. Gli attivisti avrebbero voluto che le scuse fossero presentate il primo luglio del 2023, nel 150esimo anniversario della fine della schiavitù, in occasione di una celebrazione annuale chiamata 'Keti Koti' (Rompere le catene) in surinamese.


   

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