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'Dear oh dear', incuriosisce il saluto di re Carlo a Truss

Esclamazione di rito o riferimento al caos finanziario recente?

"Dear, oh dear": suscita curiosità, e persino qualche sospetto, l'esclamazione - assimilabile all'italiano "Santo cielo" - con cui re Carlo III ha ricevuto ieri sera Liz Truss a Buckingham Palace nella tradizionale udienza col primo ministro del mercoledì.

Un'esclamazione comune nel linguaggio tradizionale dei ceti britannici più manierati, che comunque in genere suggerisce stupore o dispiacere. E spinge dunque i media a interrogarsi oggi se il sovrano non abbia in qualche modo voluto condividere con la nuova - e già pericolante - premier conservatrice una sorta di sospiro di preoccupazione per le turbolenze politiche e finanziarie seguite nel Regno all'annuncio da parte del governo entrante di una controversa "mini manovra" di bilancio contenente tagli di tasse in deficit.

L'espressione del primogenito di Elisabetta II, che ha ereditato il trono l'8 settembre alla scomparsa della madre 96enne, è stata accompagnata da un sorriso pacato e da toni cordiali. Non si può escludere sia stato solo un esordio per rompere il ghiaccio, ma il dubbio resta. Lo scambio di saluti, immortalato brevemente dalle telecamere con l'audio acceso, ha preso le mosse quando Truss è entrata rivolgendo una riverenza di prammatica al monarca e dicendogli: "Your Majesty, lovely to see you again". Parole a cui Carlo ha risposto con una stretta di mano e le parole "back again" ("rieccoci", "di nuovo qui"), seguite dal suo "Dear, oh dear" prima dell'invito alla premier ad accomodarsi per avviare un colloquio che, ovviamente, non è stato ripreso.

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