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La crisi Ucraina, Biden avverte: 'Siamo pronti a tutto'

Scontro all'Onu tra Russia e Usa. Atteso il colloquio tra Lavrov e Blinken. Pronta la lista Usa di personalità russe da sanzionare

 Gli Stati Uniti continuano a cercare una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina ma sono "pronti a tutto quello che può accadere". Lo ha detto il presidente americano Joe Biden sottolineando che durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu gli Usa hanno spiegato la "portata della minaccia" della Russia.

Nuovo botta e risposta tra Usa e Russia al Consiglio di Sicurezza Onu sull' Ucraina. L'ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield al Palazzo di Vetro e il collega di Mosca Vassily Nebenzia hanno ripreso la parola a turno per accusarsi reciprocamente. "Non siamo sorpresi delle parole della Russia ma siamo delusi - ha detto la delegata di Washington - Ma le vostre azioni parleranno da sole". Nebenzia, da parte sua, ha respinto le accuse ribadendo la posizione di Mosca, e ha lasciato l'aula prima che l'Ucraina prendesse la parola per un incontro con il segretario generale Guterres.

"La Russia non rifiuta di discutere la situazione in Ucraina, ma non capiamo di cosa stiamo parlando e perché siamo qui". Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu Vassily Nebenzia durante la riunione del Consiglio di Sicurezza, sottolineando: "I nostri colleghi americani stanno deliberatamente fomentando le tensioni. Mostrino la prova che Russia ha intenzione di invadere l'Ucraina", ha proseguito. "Il formato pubblico per la discussione sta rendendo questo un esempio di diplomazia del megafono e non pensiamo che aiuterà ad unire il Consiglio", ha aggiunto Nebenzia, ribandendo che gli Stati Uniti "aumenteranno l'isterismo". "Le truppe russe erano nelle stesse caserme di prima, la discussione di una minaccia è una provocazione, stanno aspettando che accada. E tutti quelli che affermano il contrario vi stanno fuorviando", ha detto ancora.

"Il mondo deve essere lucido sulle azioni che la Russia sta minacciando ed essere pronto a rispondere ai rischi che quelle azioni presentano per tutti noi. Oggi il Consiglio di sicurezza dell'Onu è un passo cruciale nel radunare il mondo per prendere posizione con una sola voce: rifiutando l'uso della forza, chiedendo una de-escalation militare, sostenendo la diplomazia come la via migliore da seguire e chiedendo ad ogni membro la responsabilità di astenersi da aggressioni militari contro i suoi vicini": lo afferma Joe Biden.

Gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di voler aumentare la sua forza militare in Bielorussia sino a 30.000 unita' in poche settimane. Dopo aver piazzato circa 5.000 soldati in Bielorussia, "abbiamo prove che Mosca intende espandere quella presenza a più di 30.000 soldati vicino al confine" con l'Ucraina entro l'inizio di febbraio, ha detto l'ambasciatore americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield durante la riunione del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina, osservando le forze sarebbero "meno di due ore a nord di Kiev".

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunisce in forma pubblica per discutere la situazione in Ucraina su richiesta degli Stati Uniti, ma la Russia potrebbe cercare di bloccare l'incontro. Mosca potrebbe infatti iniziare la riunione chiedendo un voto procedurale sull'opportunità di proseguire la discussione, anche se per bloccare l'incontro avrebbe bisogno del sostegno di nove dei 15 membri. Il vice ambasciatore russo al Palazzo di Vetro, Dmitry Polyansky, ha affermato: "Non ricordo un'altra occasione in cui un membro del Consiglio ha proposto una discussione sulla base delle sue stesse accuse e ipotesi infondate. Spero che i colleghi non sosterranno questa trovata propagandistica, vergognosa per la reputazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite". In ogni caso non è attesa alcuna azione da parte dei Quindici, visto che anche una semplice dichiarazione avrebbe bisogno di un consenso unanime e qualsiasi bozza di risoluzione verrebbe bloccata dal veto di Mosca.

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di Stato Usa Antony Blinken avranno un colloquio telefonico. Lo riferisce il ministero russo citato dalla Tass.

Usa e alleati hanno pronta una lista di personalità russe vicine a Putin da colpire con sanzioni economiche se la Russia dovesse invadere l'Ucraina: lo fa sapere un esponente dell'amministrazione Biden che ha parlato con Reuters sotto anonimato. Le personalità comprese nella lista, ha spiegato l'esponente Usa secondo quanto si legge sul Guardian, "svolgono un ruolo nel processo decisionale del governo o sono almeno complici della condotta destabilizzante del Cremlino", e rappresentano obiettivi sensibili per i loro profondi legami finanziari con l'Occidente.

Le forze di sicurezza ucraine hanno arrestato un gruppo di persone che, secondo Kiev, preparavano una sommossa nella capitale. Lo annuncia il ministro dell'Interno Denys Monastyrsky citato da Interfax sul suo sito. Le autorità stanno lavorando per individuare "i mandanti e i beneficiari", in particolare per stabilire se vi sia un legame con i servizi russi.

Secondo il ministro erano state preparate manifestazioni di piazza a Kiev durante le quali sarebbero dovuti scoppiare disordini "per destabilizzare la situazione". Iniziative analoghe erano state preparate in altre città, nelle regioni di Sumy, Chernihiv, Cherkasy e Poltava. 

Il primo ministro britannico Boris Jonson  parla al telefono col presidente russo Vladimir Putin sulla situazione sempre più tesa in Ucraina. Mentre il primo ministro sarà a Kiev, con la ministra degli Esteri Liz Truss, per incontrare il presidente ucraino Vladimir Zelensky. Lo ha annunciato un portavoce di Downing Street, secondo cui durante la chiamata col leader russo, Johnson lo inviterà nuovamente a "intraprendere un percorso diplomatico, a ridurre l'escalation e a fare un passo indietro" rispetto a una possibile aggressione dell'Ucraina che avrebbe conseguenze molto gravi.

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