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Valérie Pécresse

La candidato golista

Fra i quattro concorrenti alle primarie dei Républicains, Valérie Pécresse non era la favorita ma era la più temuta da Emmanuel Macron come avversaria. Oltre a essere la prima donna candidata della destra moderata in Francia, è senz'altro la più 'macronista' dei neogollisti, social-liberale in economia, accentratrice nel governo. Quel che è certo è che l'ex ministra di Sarkozy, 54 anni, attualmente presidente della regione Ile-de-France, "darà tutto", come ha promesso lei stessa oggi ringraziando i suoi seguaci, per riportare la destra neogollista al ballottaggio dopo la clamorosa débacle del 2017, quando per la prima volta nella Quinta Repubblica nessun rappresentante del partito che fu tra gli altri di Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy superò il primo turno.
    La scelta della Pécresse redistribuisce le carte al tavolo delle presidenziali di aprile in attesa della discesa in campo dell'unico grande candidato ancora non dichiarato, Emmanuel Macron: un partito presidenziale che si presenta come una piattaforma alla quale aderiscono centristi, fedelissimi de La République en Marche, centristi del MoDem, movimenti giovanili e partiti ad personam come Horizons, creato dall'ex premier Edouard Philippe; una sinistra più che mai frammentata e al momento senza grandi speranze, con la candidata socialista Anne Hidalgo che i sondaggi danno fra il 4 e il 6% e un Jean-Luc Mélenchon che sembra aver esaurito il suo ruolo di terzo incomodo e staziona attorno al 10%, più o meno come il candidato ecologista; un'estrema destra per la prima volta a due teste, quella tradizionalista e collaudata di Marine Le Pen e quella oltranzista e radicale di Eric Zemmour.
    La collocazione dei Républicains dopo l'elezione di Valérie Pécresse, considerata un carattere ostico e difficile, grande lavoratrice, non una sprinter ma resistente negli sforzi lunghi, è ora quella descritta da Christian Jacob, presidente del partito: "La destra ha ritrovato il suo Dna, è popolare e solidale, una vera squadra nazionale pronta a dirigere il nostro Paese". Fra gli applausi dei sostenitori nella sede del partito, è salita sul palco la vincitrice: "Grazie di aver avuto il coraggio" di scegliere la prima candidata donna dei Républicains, ha detto colei che i sondaggi vedevano sconfitta soprattutto da Xavier Bertrand, eliminato invece al primo turno, ma anche da Michel Barnier ed Eric Ciotti. "Saprò esserne degna", ha aggiunto, esprimendo subito il suo legame "con tutte le donne di Francia": "Darò tutto" in campagna presidenziale.

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